La città dei patrioti, la città di Giuseppe Mazzini.
In Via Lomellini, la sua casa natale ospita il Museo del Risorgimento.
Qui visse la sua famiglia, prima di trasferirsi a poca distanza, in Salita dei Pubblici Forni.
Casa Natale di Giuseppe Mazzini – Museo del Risorgimento
Qui, in queste strade, giungevano le missive dell’esule, lettere dai contenuti sia politici che personali, che ci restituiscono un ritratto a tutto tondo di Mazzini, lettere che per lui erano il filo sottile che lo legava alla sua patria e alla sua famiglia.
Era il mese di dicembre del 1835 e Pippo, così come lo chiamavano in casa, inviò alla madre Maria Drago una lettera con la quale la pregava di esaudire un suo desiderio.
In Svizzera aveva assaggiato un dolce che gli era piaciuto in maniera particolare e così ne scriveva :
Eccovi la ricetta di quel dolce che vorrei faceste, e provaste, perché a me piace assai. Traduco alla meglio perché di cose di cucina non m’intendo, ciò che mi dice una delle ragazze in cattivo francese: pelate, e pestate fine fine tre once di mandorle, tre once di zucchero, fregato prima ad un limone, pestato finissimo.
Prendete il succo del limone, poi due gialli d’uovo, mescolate tutto questo, e movete, sbattete il tutto per alcuni minuti, poi, sbattete i due bianchi d’uovo quanto potete – en neige, dice essa, come la neve – cacciate anche questi nel gran miscuglio, tornate a movere.
Ungete una tourtière, cioè un testo da torte, con butirro fresco, coprite il fondo della tourtière con pasta sfogliata, ponete il miscuglio sul testo, su questo strato di pasta sfogliata spargete sopra lo zucchero fino, e fate cuocere il tutto al forno. Avete inteso? Dio lo sa.
E voi, avete inteso?
Signori, questa è la ricetta di una torta veramente sublime, potrete replicarla seguendo le indicazioni scritte da Giuseppe Mazzini, tenendo a mente che un’oncia equivale a circa 30 g e infornando il vostro dolce a 180° C.
Eh, gli epistolari riservano sempre gradite sorprese!
Ma ve l’immaginate voi il patriota munito di carta e matita che prende appunti mentre la ragazza che parla in cattivo francese elenca gli ingredienti uno ad uno?
La torta svizzera, la torta Mazzini.
A poca distanza dal Museo del Risorgimento, in Via di Fossatello, si trova una pasticceria ormai nota a tutti i miei lettori abituali, uno dei luoghi d’eccellenza del nostro centro storico e della città, la Pasticceria Liquoreria Marescotti di Cavo.
I proprietari sono giovani imprenditori lungimiranti, Marescotti vanta una così lunga tradizione da essere inserito nell’elenco dei Locali Storici d’Italia.
E giunse l’anniversario dell’Unità d’Italia, particolarmente sentito in questa città che ha dato i natali non solo a Mazzini ma anche a Mameli, ai fratelli Ruffini, a Francesco Bartolomeo Savi, la città che ospitò Pisacane e dalla quale partì Garibaldi con i suoi Mille.
E qui, alla Pasticceria Marescotti, per celebrare l’anniversario, è stata riproposta la torta svizzera secondo l’antica ricetta diligentemente trasmessa dal patriota genovese.
E così se volete gustarla basta che veniate qui, da Marescotti.
E potrete portarvi a casa la torta, è confezionata con un nastrino tricolore, poteva essere altrimenti?
Ed è una torta veramente buona, aveva ragione Pippo!
Alla Marescotti propongono di abbinarla al vermut Carpano Antica Formula, ma è ottima anche insieme a una fumante tazza di tè.
Vi daranno anche questo cartoncino, dedicato alla celebre torta.
Pasta sfoglia, mandorle, uova, succo di limone, zucchero e burro.
Un dolce semplice e casalingo, una torta soffice e deliziosa.
Una spolverata di zucchero a velo, non occorre altro.
Se non siete di Zena, magari potete provare a cimentarvi con la ricetta, è giunta fino a noi grazie a uno dei padri della patria, sono certa che lui sarebbe contento di sapere che ancora si assapora la sua torta preferita!
Un giorno verrete a Genova e come me vorrete perdervi nel labirinto dei suoi vicoli.
Seguite il mio consiglio, tra una piazzetta e un caruggio, fermatevi da Marescotti a fare merenda, oltre a molti altri dolci e specialità, troverete la torta Mazzini.
Una bella pasticceria, nel cuore di Genova, la Genova dei patrioti e delle camicie rosse, la Genova dei carbonari e dei rivoluzionari.
Uno di loro nacque in Via Lomellini, ma lasciò la sua patria per seguire il suo destino di esule.
E dalla Svizzera scrisse a sua madre:
Eccovi la ricetta di quel dolce che vorrei faceste, e provaste, perché a me piace assai.
Che dolce sabato mattina, solo a vedere questa torta!!
Appunto il nome della pasticceria nella sezione “Zena” allora…così quando verrò 😉
Ah, certo! Tappa irrinunciabile per chi viene nella Superba!
Bacioni Massimo!
Che golosone il Pippo! Grazie per averci proposto la ricetta.
Buona giornata Miss.
bacione
Torta buonissima davvero!
Grazie a te Sabry, buona giornata!
Ohi Miss, ma questa torta di Pippo mi intriga non poco. Che dici ci provo?
Baciotto e buon fine settimana
Susanna
E direi proprio di sì, perché no? Sono certa che ti piacerà. E poi raccontami il risultato, magari sul tuo blog se ne hai voglia.
Bacetti e buon sabato a te!
curiosità e acquolina in bocca 🙂
Una torta assolutamente da provare! Buon sabato Francesca!
anche a te, grazie!
Poco tempo fa invano ho cercato il ritaglio del Secolo XIX dove sta scritta la ricetta della torta di Giuseppe Mazzini perciò grazie per questa pubblicazione.
Grazie a te del tuo commento, è una torta veramente deliziosa, ora puoi prepararla e anche assaggiare quella di Marescotti!
Buona giornata!
Che meraviglia quella pasticceria!! Voglio subito una fetta di Torta Mazzini… 🙂 insomma, se non subito, entro un quarto d’ora, ecco!! 😀
Kisses..
E che meraviglia sì! Buon sabato Niko!
Buon weekend anche a Te
Slurp! Devo assaggiarla 😀 sono in arretrato!
Com’è possibile? Occorre rimediare con urgenza!
Sembra invitante! Ma il limone”fregato” saranno le “scorze di limone”?
No, è succo di limone! Sì è buonissima!
Ciao Miss Fletcher..bel post da golosi.. Se ti interessa ho rinnovato il mio blog…mi dicevi che avevi difficoltà, adesso è veloce. Grazie alla prossima. Marco emmebyrock
Grazie Marco, buona serata a te!
Se non erro l’anno scorso avevi già scritto qualcosa di una torta su Mazzini, se la memoria non m’inganna! Però non era proprio così. Che golosità Miss. Quello zucchero a velo sopra mi fa impazzire e poi ha proprio l’idea di essere morbidissima!
Quando ho scritto l’articolo sulla Pasticceria Marescotti ho anche accennato alla Torta Mazzini, ma senza approfondire l’argomento.
E’ una vera delizia!
Slurp!!!!Gnam,gnam!!!!!!
Esattamente!
Quando si tratta di dolci non mi tiro mai indietro e se Mazzini consiglia chi sono io per no fidarmi? 😉 bacioni
Ma grande Viv, che bellissimo commento, sono certa che Mazzini stesso apprezzerebbe 😉 !
Bacioni a te, carissima.
Davvero buona la torta, l’ho provata con una tazza di te’ macchiata con una lacrima di latte…..👒🍃 saluti e buon weekend
Che buona con il tè! Un abbraccio e buon weekend a te!
uh! Come ho aperto il post ho subito sentito crock dietro il collo.
Ma di Marescotti non avevi già detto qualcosa tempo fa?
Oh sì! Avevo parlato del locale, certo! Come va il collo? Dai che poi passa 😉
ci vorrebbe una fetta di torta per farlo passare
E certo!
e poi un bicchierino?
Reblogged this on Adriano Maini.
Interessantissimo! Da provare!
Benvenuto! Sì, la torta è buonissima, provala anche tu!
Cresciuta in Salita dell’Oro e mai visitato il Museo del Risorgimento né mai entrata da Marescotti (almeno ora che ha la nuova gestione). Pensa te!
Io andavo la domenica mattina con mio papà in quel caffé di Via Lomellini che ora è gestito dai cinesi (ahimé, nulla contro i cinesi per carità, ma si tratta anche lì di un locale storico che perde la sua identità… come la dipartita macelleria Corino sostituita dall’accecante biancore dell’anonimo tigotà).
Mio papà giocava la schedina e poi ci compravamo due “bananine”, quelle di cioccolata con ripieno alla banana! Ricordi d’infanzia!
Questa torta non la conoscevo e quasi quasi è una dolce alternativa al pandolce da portare ai nostri amici croati a Natale! Grazie della segnalazione!
Mi ricordo di quel caffè e anche della Macelleria ovviamente, veramente un peccato perdere certi tesori.
I tuoi ricordi sono bellissimi, io non mangio le bananine da un sacco di tempo, ora che mi ci fai pensare dovrò provvedere.
Comunque Pippo ti aspetta al Museo del Risorgimento e poi potrai gustarti questa splendida torta che è meravigliosa, come tutti i dolci di Marescotti.
Poi mi dirai, sono sicura che sarai entusiasta anche tu di Marescotti.
Buona giornata Claudia!
Le bananine…ormai introvabili ,purtroppo!
Ci sono stata proprio oggi!!! E’ stato un caso, festeggiavamo un onomastico e la festeggiata ha proposto di prendere il caffé e un dolcino proprio qui, da Marescotti. Con mio grande stupore ho scoperto il piano rialzato, che delizia! Intimo e raffinato al tempo stesso. Calma e tepore, sembra impossibile che dietro i vetri delle finestre ci fosse questa fredda giornata di dicembre e la frenesia di Via Fossatello sotto le feste! Caffé caldo e sacripantina, e ho già in mente un’amica a cui proporre un pomeriggio di chiacchiere davanti a una cioccolata calda in questo posticino!
Sono contenta che tu abbia scoperto Marescotti, un gioiello dei nostri caruggi dove si trovano tante cose buone e sì, la sala superiore è proprio un posticino speciale!
La proverò sicuramente la prossima volta che tornerò a Genova! 😉 Grazie Signora Fletcher! ❤
E’ una vera bontà, vedrai! Grazie a te cara Anna Maria!
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Miss, nettamente più fervore, più passione, più impegno civile, nelle parole del Giuramento della Giovine Italia, che non in quelle della Ricetta!… che dici, forse perchè, quelle della Torta, non erano tutta farina del suo sacco?…
Eh, Sergio la torta Mazzini devi provarla, quando verrai a Genova vai a fare un giro da Cavo, merita proprio!
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Miss,questa volta la torta del Nostro é riuscita alla perfezione!!!!se capiti dalle parti di Acqui terme avvisami che te la faccio assaggiare!!!(assieme al Bônet,che ricorda il bonetto di Garibaldi,ovviamente)
Uh, Eliana, che bello! Grazie infinite dell’invito!
Ci conto!