Oggi si va fare acquisti, per il nostro diletto e per rinnovare il guardaroba!
Eh, del resto chi non si diverte a gironzolare per negozi in cerca di cose belle?
E allora andiamo, indossiamo il soprabito, un vezzoso cappellino e per carità non scordiamo i guanti!
E scendiamo verso il nostro vivace Canneto.
Ci siete mai stati da Traverso? In realtà trattandosi di una fabbrica non saprei dirvi se lassù, al secondo piano, servano anche noi privati cittadini.
Certo è che i migliori affari si fanno sempre nei luoghi più impensati, è vero?
Documento pubbblicitario appartenente alla Collezione di Eugenio Terzo
Ah, ma la Superba offre negozi bene assortiti ed eleganti!
Raggiungiamo di buon passo Piazza Campetto dove certo troveremo quanto occorre per soddisfare la nostra vanità femminile.
Busti di Parigi!
E speriamo che non siano così stretti da togliere il respiro, qui si rischia di svenire come una diva del cinema muto!
Documento pubbblicitario appartenente alla Collezione di Eugenio Terzo
Ah, la moda di Francia non ha rivali, bisogna ammetterlo!
E non c’è che l’imbarazzo della scelta, anche a Genova.
E come non tener presente la pregiata Maison Lucette? Hanno fiuto per gli affari certi commercianti!
E questa bustaia parigina viene persino a domicilio!
Documento pubbblicitario appartenente alla Collezione di Eugenio Terzo
E dietro al biglietto da visita sono elencati i raffinati articoli della Maison, ecco il segreto per ottenere la snellezza delle forme!
Gentili clienti, non vi resta che scoprire le meraviglie della Maison Lucette che è in attesa dei vostri ambiti ordini.
Documento pubbblicitario appartenente alla Collezione di Eugenio Terzo
E noi proseguiamo la nostra passeggiata, in Scurreria e in Piazza Luccoli troviamo i negozi di Isolabella.
E in quale altro posto potremmo trovare calzetteria inglese e di Sassonia?
Documento pubbblicitario appartenente alla Collezione di Eugenio Terzo
E certo, la cura dell’abbigliamento è importante ma bisogna anche salvaguardare la propria bellezza.
E quanto conta un candido sorriso? Oh, tantissimo!
E allora bisogna andare alla Farmacia di Via Ponte Reale, dove vendono la polvere dentififricia del Dottor Hirs, raccomandata persino da Pasteur il quale, a quanto si legge sul cartoncino, sosteneva che un dente vale per una signorina diecimila lire e per una signora ventimila lire.
Ecco, buono a sapersi!
Documento pubbblicitario appartenente alla Collezione di Eugenio Terzo
Tutte le immagini che avete visto appartengono alla preziosa collezione del mio caro amico Eugenio al quale va il mio ringraziamento per il suo cortese prestito.
Ah, che meraviglia andar per negozi in questa maniera, viaggiando nel tempo e ritrovandosi in epoche diverse dalla nostra.
E dopo tanto girovagare, scusatemi, ma io ho ancora una commissione importante da fare.
E se avete fretta andate pure, eh!
Potrei metterci delle ore, il certi negozi perdo la cognizione del tempo.
E quando si tratta di ombrelli, ombrellini e ventagli non so proprio resistere!
Quando ho iniziato a leggere, mi son detta: no, shopping che odio specialmente quello del guardaroba…, certo fosse in un negozio di casalinghi oppure nelle librerie rimarrei le ore. Poi continuando a leggere (certo come ho potuto pensare diversamente) mi sono ritrovata a sorridere delle pubblicità di una volta, di come la moda e non solo quella sia cambiata. Resta immutato che il genere femminile ama piacersi e piacere. Un abbraccio 😊
Ecco, hai visto? Meraviglia, voglio un ventaglio dell’epoca!
Un abbraccio a te carissima!
Il dentifricio del Dott. Hirs, raccomandato nientemeno dal grande Pasteur.. 🙂
Direi che la pubblicità di allora età sicuramente più diretta e chiara rispetto a quella odierna.
Buona giornata cara Fletcher 🙂
E decisamente più affascinante, non c’è dubbio!
Buona serata Niko!
Buonissima serata e cena anche a Te 🙂
Che mi scrivi, Miss?! A Parigi sono rimasta letteralmente soggiogata da un negozietto che vendeva solo ombrelli…ma che ombrelli! Delle vere e proprie meraviglie! Ti ci perderesti anche tu, io ci tornerò sicuramente se ripasso da Parigi e se lo fai tu ti darò le indicazioni per arrivarci… Un bacione 🙂
Ombrelli? Chi ha detto ombrelli e Parigi? Ecco, qua bisogna partire subito Viv, che bellezza!
Bacioni cara, grazie!
🙂 mi sembra di vederci, due matte che si lasciano andare ad esclamazioni di pura ed estatica ammirazione di fronte ad un grazioso ombrellio con il manico a testa di pappagallino…
Haha 🙂 E poi chi ci trascina fuori da quel negozio 🙂 ?
Cimeli di grande fascino, anche perchè adesso siamo purtroppo abituati alla violenta industrializzazione che ingurcita anche quelle maison che mai poi avresti immaginato potessero abbassarsi al mercato di massa.
Non so se possa c’entrare con il post, ma mi è venuto in mente il calzaturificio artigianale Stagno che si trova in p.zza De Ferrari, sotto i portici vicino al Carlo Felice. E’ tutto in stile liberty originale, periodicamente manutenuto per conservare lo stile di un tempo. Lo conosco perchè mi è capitato di farci un esame per l’Università, in occasione del quale ho dovuto fare i rilievi di tutte le decorazioni. Non so se lo conosci, secondo me merita una visita. Le scarpe le fanno ancora su misura!!!
Oh, sì che lo conosco, è un negozio che davvero merita!
E ancora conserva un certo stile e una rara eleganza, proprio particolare.
Grazie Enza, bacioni!
A proposito di ombrelli, mi viene in mente la “Impermeabili ed ombrelli Passalacqua”, citata da Govi, che forse è esistita veramente…
Ed è arrivato il solito Eugenio che sa tutto a risponderti 🙂
All’inizio ho pensato che ci avresti mostrato le foto di qualche negozietto particolare. Invece mi hai stupito con queste bellissime immagini.
Stefy
E no, questi negozi non ve li posso mostrare che così!
Un bacione Stefy, grazie!
Carissima, riesci sempre a stupirci, con questo piccolo campionario, ci riporti ai tempi dei nostri nonni, un’epoca difficile da immagginare, solo le foto e i vari documenti ci possono dare l’idea di come fosse la società di all’ora.
Per quanto riguarda la domanda del signor Ricci sul personaggio citato da Govi, probabilmente si tratta del negozio sito in vico Pera dove il titolare era il Signor Passalacqua Giacomo che vendeva oggetti di abbigliamento, guanti, calze e probabilmente anche i famosi ombrellini, poi c’era la vedova Rossi che con il suo negozio non scherzava, nel mio sito si può vedere che tipo di pubblicità faceva, era un negozio di prim’ordine.
Un caro abbraccio.
Eugenio
Eccoti, grande Eugenio!
Eh, ma il merito di questo post è della tua passione per tutto ciò che è il nostro passato, meravigliosi questi cartoncini.
Ed ecco lì anche le notizie su Passalacqua, sei fantastico tu!
Un abbraccio grande e grazie ancora!
Hai fatto caso che il primo bigliettino della antica fabbrica di maglie di Traverso è stampato dallo stabilimento tipografico Armanino?!!
Ah, non lo avevo notato, spettacolo :-)!
Un bacione Angelica!
i grafici pubblicitari di oggi hanno da che imparare… ma sai che alcuni spot odierni non li capisco? .. che belle le cose di un tempo, grazie miss… un abbraccio
Belli vero? Una collezione proprio di pregio!
Un abbraccio a te Rosa, grazie!
Che gioia poter tornare a leggere i tuoi post, ultimamente ho abbandonato il web….ma un busto con stecche di balena, per avere un vitino di vespa…sai che tortura amica mia?
Un abbraccio Susanna
Non farmici pensare alle stecche di balena, non credo che le sopporterei!
Un bacione a te cara Susanna!
Ma allora che denti ho io, che valgono più di mille euro?!
Troppo una figata lo shopping nel tempo!!
Haha, questa è bella Tiptoe!
Bacioni a te!
sono sempre più convinto che tanto del nostro bel gusto sia andato perso
E hai ragione, caro Pani!
Molto interessante, ma le chiedo un favore: quando si cita CAMPETTO non si deve far precedere il toponimo dalla parola “piazza”, perché Campetto è e sarà solo Campetto (si può notare anche dalla targa civica) Grazie. Linda
Stavo scorrendo i commenti per arrivare in fondo e inserire il mio, che sarebbe stato identico a quello di Linda Maffei: sarà una mania senile, ma sto conducendo una personale battaglia contro chi mette “piazza” davanti a Campetto! Del resto, anche nella pubblicità di Patelli (busti), Campetto è solo Campetto.
Quanto a Isolabella di Luccoli, ci sono andata infinite volte con mia madre a comprare biancheria: dietro al banco c’era il compitissimo signor Carpi, in giacca e cravatta.
Santo cielo! Ho perso un guanto! Sono sicura che questi deliziosi negozi avranno un commesso perle consegne a domicilio che mi porterà anche il guanto
Ma certamente, hai dei dubbi, cara Pendolante?
e’ molto interessante! questa pubblicità profuma di sapone da bucato!! ho sorriso nel guardarli pensa mia zia era commessa da Isolabella ..e mio fratello quando si e’ sposato gli hanno regalato un ombrello di Pastore e questo lo rendeva unregalo “prezioso” .pensa che quest’anno ha festeggiato con la dolce meta ‘ 65 anni di matrimonio. ha portato bene l’ ombrello !vero? ciao Miss continua ad allietarci con tuoi articoli .un abbraccio
Caspita, ha portato bene sì!
Tanti complimenti a tuo fratello, che bello…65 anni di matrimonio.
Grazie Gabriella, sei sempre gentile, un caro abbraccio a te!
Ho appena trovato in un mercatino antiquario un bustino originale con confezione Patelli di cui qui sopra c’è la cartolina. Bellissimo, ti fa rivivere un altra epoca. Complimenti per l’articolo!
Ma che meraviglia Elisabetta! Grazie delle belle parole, buona serata a te.