Quante parole sanno dire le nostre mani?
Tutte quelle che il nostro linguaggio non sa esprimere, tutte quelle per le quali non troviamo una concatenazione di pensieri allineati in armonia.
E le trovi ancora là, sotto a quei porticati di Staglieno, le mani che sanno dire certe parole, la vita vibra e pulsa di mistero della città dei morti.
E sono mani di fanciulla ed è silente attesa.
Un volume posato sulle ginocchia, il libro del destino.
Non vedi i volti ma se guardi le mani esse ti narrano una storia, un passato, un vissuto, dei ricordi, amori e lotte, carezze e abbracci.
E può essere un giovane uomo, si intravedono le vene e i tendini tesi sul suo braccio.
Il tempo poi lascia il suo segno, la pelle si raggrinzisce sui polsi, il vigore della giovinezza è lontano.
Una mano di donna tesa in un materno gesto accogliente.
E mani in grembo, tengono steli che si piegano sotto il peso dei fiori.
E ancora, giovani dita che stringono un cartiglio.
E altre mani prodighe e altruiste porgono pane a chi ha fame.
Dammi la mano, non aver paura.
Mani aggraziate, gentili, raccolte in preghiera.
Mani giunte per un’Ave Maria o un Padre Nostro.
Giovani, acerbe, mani che non hanno mai sfiorato le rudezze dell’esistenza.
E a volte stringono al petto il simbolo che porta conforto.
Quante parole sanno dire le nostre mani?
Quanta bellezza sappiamo scovare nell’armonia di un gesto, nella lievità di un istante fissato per sempre davanti ai nostri occhi?
Mani arrese, in un dolce abbandono.
E talvolta recano un ramoscello d’ulivo.
Oppure versano cascate di odorosi boccioli, generose mani femminili.
Conserte, sul ventre, stringono un foglio dove è scritta la storia di tutta una vita, con i suoi segreti e i suoi squarci di luce.
Qualcosa sfugge, cade e scivola via per sempre, sebbene tu tenti di afferrarlo.
Un merletto impalpabile, una manica chiusa da tondi bottoncini, un bustino che stringe e rende ancor più sinuose le forme.
Quanta bellezza c’è in tutto ciò che non vedi?
Mani adolescenti e dita che stringono corone di spine senza esserne trafitte, la vita a volte ti porta ad attraversare il dolore eppure tu ne esci indenne.
Mani e ancora fiori e ghirlande e bocci.
E geometrie perfette, la nostra esistenza è come un cerchio.
Mani che recano coppe ricolme di salvifico nettare.
E mani che si incontrano, mani di sposi unite per l’eternità, ci sono legami che nulla può spezzare.
E catene che tintinnano nel silenzio.
E un piccolo libro, un volume dalle pagine che non ingialliscono, lo si tiene con una mano sola.
E il destino, il destino concederà di leggerne la fine?
Mani che tengono forbici e taglieranno il filo sottile del tempo.
Il tempo rotola via, la clessidra cade a terra, resta ferma e immobile la sabbia.
A metà, in perfetto equilibrio sull’eternità, non filtra neppure un granello.
E tutto è mistero in certi gesti inspiegabilmente mistici.
Si stringe al petto il libro dove sono scritte parole che recano sollievo.
E si tiene il segno per non perdere il filo della propria storia, la vita è un libro scritto a matita, sei tu a cancellare i paragrafi e a scriverne nuovi e sei sempre tu a scegliere quando mettere il segnalibro tra le pagine.
Prendi respiro, rifletti e poi continui a scrivere e a leggere le pagine della tua vita, riga dopo riga.
E in certi gesti tutto è mistero inesplicabile e e fitto.
E la mano di Cristo si protende verso colui che lo osserva.
E certe vite sono volumi densi di capitoli, di parole e contraddizioni, di progetti irrealizzati, di sogni nascosti ed inespressi.
Stringi un ramo di foglie verdi e rigogliose, ancora.
Quante parole sanno dire le nostre mani?
Tutte quelle che la nostra voce non sa pronunciare, parole che squarciano il silenzio e rivelano ciò che noi siamo.
E la bellezza resta immota, sospesa tra passato e presente, tra luce e ombra, tra le mille parole che sa esprimere un gesto.
Mani che danzano, mani che vibrano, mani che acclamano, mani che sorreggono, mani che esprimono …tantissima poesia. Grazie, è una gioia poterti leggere. Buona giornata
Grazie Monica, onore mio, davvero.
E sì, c’è tanta poesia in questi gesti, impossibile non vederla.
Buona giornata a te!
Una professoressa di disegno amica di mia mamma, quando ero bambino, mi ha detto che le mani sono la cosa più difficile da disegnare. Perché le abbiamo presenti, le conosciamo, ma si muovono si plasmano, vivono.
Bellissime foto.
Credo che sia vero, sai? Grazie Simone, queste fotografie le ho scattate in diversi momenti, cercate e immaginate, mi fa davvero piacere che ti siano piaciute.
Un abbraccio.
Una delle prime cose che catturano la mia attenzione in persone che ancora non conosco. Non posso evitare di fare una condiderazione che con le mani poco c’entra… Ma quei merletti? Ma sembrano veri, in queste foto in cui il dettaglio è in primo piano ci si stupisce che siano intagliati nel marmo. Baci Miss, buona giornata!
Anche a me colpiscono le mani.
E i merletti sì, visti da vicino sembrano veri, la foto numero 20, quella donna ritratta nel gesto di cingersi il fianco per me è l’apoteosi della femminilità, la trovo di una bellezza rara.
Grazie Viv, buona giornata a te.
Mi affascinano le mani e i gesti. A volte dicono più delle parole. La capacità di scultori ed artisti di riprodurle mi ha sempre colpita.
Anche a me, l’arte a volte trasmette davvero ciò che non sappiamo dire.
Brava Miss! Le mani sono una parte del nostro corpo molto espressiva. Hai colto alla grande la loro capacità comunicativa.
Buona giornata!
Una delle più importanti, secondo me, grazie Beppe sono contenta che tu abbia apprezzato.
Buona giornata a te!
L’arte e la poesia. Bellissime foto ( la numero 20 è davvero speciale!). E ancora: grazie! Buona giornata… anche se fredda e piovosa.
Anche io amo particolarmente quella fotografia, non si può vedere il volto eppure c’è una grazia senza fine in quel gesto. Ti ringrazio Renata, buon pomeriggio!
Come trarre da un cimitero (non uno qualunque) delle lezioni di vita!
Brava complimenti.
Grazie di cuore delle tue parole, Luisa, benvenuta tra queste pagine!
Mani che applaudono Miss Fletcher!
Grazie Emilia, tengo particolarmente a questo post, è stata una bellissima, lunga ricerca e ho la sensazione che non sia ancora finita.
Come sempre, quando si tratta di Staglieno.
Un abbraccio cara amica!
Bellissimo tutto, come sempre.L’ultima foto è la mia preferita.Esaurire Staglieno ( come meta fotografica)? dubito anch’io che si possa…
Le mani dicono sempre molto, anche qui, dove sono immobili (per me lo sono solo apparentemente e tu questo lo hai saputo cogliere molto bene).
La fotografia, almeno per me, è meditazione, specie in luoghi come Staglieno.
Ti abbraccio.
Quell’ultima foto piace anche a me, le luci e le ombre a Staglieno creano effetti incredibili.
Grazie di cuore Riyueren, il tuo apprezzamento mi fa molto piacere, magari una volta faremo iun giro a Staglieno insieme!
Un abbraccio a te!
Quand’ero ragazzina mi piaceva moltissimo una canzone di Umberto Tozzi: “A cosa servono le mani”. Col tempo ho sviluppato sempre più l’idea che le mani debbano saper fare qualcosa: suonare, disegnare, scolpire, piantare e far crescere una pianta…
Bello il tuo post: mai avrei pensato di fotografare tutte quelle mani tra le statue del cimitero…
🙂
E io invece ci penso da tanto, mi piace ammirare i dettagli, sono una suggestione unica.
Grazie Tiptoe, un bacio a te!
Mani che sembrano di carne. Vene che paiono pulsare. Dita che afferrano con vigore e con dolcezza. Eppure tutto di freddo marmo? Impossibile, dai! 🙂
Un abbraccio
Susanna
E vero che sembra impossibile? Appare tutto vivo e pulsante.
Un abbraccio amica mia, grazie.
qui c’è la mia mano che ti fa una carezza. E con la punta delle dita ti mando una grande bacio. Emanuela
Grazie Emanuela, ricambio con affetto!
Brava Miss! Quanta poesia nelle tue parole e nelle immagini. Grazie come sempre.
Ti ringazio di cuore Orietta, davvero!
Questo post e queste fotografie sono pura poesia! Grande Miss un applauso.👏
Sono felice che tu abbia trovato qui la poesia, cara Anna, ti mando un abbaccio e ti ringrazio.
su queste mani il tempo è fermo, non lascia tracce, solo una patina
Una frase perfetta la tua, il tempo è fermo, immobile.
Questo post è una poesia che accarezza l’anima. Grazie
Grazie a te Alessandra, benvenuta tra le mie pagine.
veramente originale e appassionante questa raccolta di mani da Staglieno, un posto magico
Molto sì, un posto unico e speciale!
Molto bello questo post che dice con le immagini, con le parole quello che le mani sanno dire.
Grazie Rodixidor, Staglieno è sempre fonte di suggestioni per me.
Cara Miss,
La coincidenza è incredibile. In questi giorni sono ritornata a Genova per la morte improvvisa di mia mamma e nella nebbia delle emozioni di questi giorni mi tornavano sempre alla mente le sue mani. Le ho guardate e accarezzate a lungo prima di salutarla per sempre e avrei volute parlare delle sue mani al funerale ma non ne ho avuto la forza. Le sue mani laboriose e dolcissime. Mani di Mamma.
Grazie Miss.
Oh, Bianca, quanto mi dispiace per la tua perdita, ti sono vicina.
Ti mando un forte abbraccio.
Miss, bel tema hai… toccato… dei milanesi si dice che abbiano il cuore in mano “Milan cunt el coeur in man”… mai quanto gli Aztechi, però…
Questo detto lo conoscevo!
Grazie Sergio, a domani.
Racconti una bellissima poesia con le immagini… e mai queste mani sono state così vicine al cuore delle persone che ti leggono. Un’altra perla! Complimenti. 😊😊😊
Grazie Domenico, di cuore!
Sono io che ti ringrazio perché mi offri sempre spunti di riflessione. Grazie a te!❤
Ne sono felice, buona serata Domenico!