Non ci potrebbe essere giorno più adatto del 25 aprile per narrarvi di questo luogo che mi riporta anche a certi miei ricordi lontani, alle mie prime visite a Staglieno.
Questo è il cimitero delle tombe di guerra dei soldati del Commonwealth di entrambi i conflitti mondiali, in particolare questa sezione riguarda l’ultima guerra ed è il Commonwealth a prendersi cura di tutte queste sepolture come accade in altre parti del mondo dove ci sono cimiteri come questo.
E se verrete qui facilmente troverete un giardiniere che si occupa dei fiori e delle piante, questo campo è sempre perfettamente in ordine.
Mi trovai qui da ragazzina, capitai in questa piccola oasi di pace immersa nel verde chiaro del prato, c’ero già stata da piccola insieme a mia mamma.
Sembrerà scontato e banale eppure allora rimasi colpita da queste lapidi bianche, semplici, ognuna racconta una vita spesso molto breve.
Diciannove, vent’anni, soldati e ragazzi.
Figli, fratelli, mariti ed amici di qualcuno che li ha attesi con il cuore carico di speranza.
Per ognuno l’iniziale del nome, il corpo d’appartenza, frasi struggenti in memoria.
Un viaggio senza ritorno, in nome della democrazia e della nostra libertà.
Allora camminai a lungo in questo luogo, lessi i nomi, immaginai i volti, cercando di figurarmi paure e rimpianti.
E c’è un libro sul quale si possono lasciare i propri pensieri, è collocato al riparo, in un apposito spazio situato all’interno della costruzione che vedete nell’immagine sottostante.
Allora lasciai anch’io il mio messaggio per tutti coloro che persero la vita in quei giorni cupi.
E c’è il ragazzo venuto da lontano, dall’altra parte del mondo.
L’ultima volta che sono venuta in questo luogo vi ho trovato dei visitatori inglesi come me venuti a rendere omaggio a questi caduti.
Soldati, aviatori, uomini in divisa.
Figli, fratelli, mariti ed amici di qualcuno che li ha attesi con il cuore carico di speranza.
Ognuno è una storia, ognuno è una vita donata agli altri.
Oggi, 25 Aprile, il nostro pensiero deve andare a tutti coloro che hanno combattuto per restituirci la nostra libertà.
Non tutti hanno un nome, come sempre accade quando la guerra travolge le vite degli uomini.
E sulla tomba del milite ignoto si legge: una vittima della Seconda Guerra Mondiale.
Sconosciuto agli uomini ma soltanto a loro.
Alla base di quella semplice croce sono incise queste parole: known unto God, noto a Dio.
Questi cimiteri militari sono sempre pieni di pace ma danno un profondo senso di tristezza con queste lunghe file di tombe tutte uguali. L’ultima poi è davvero commovente. Bacioni cara!
E’ vero, grande commozione nell’austerità di queste lapidi bianche e così semplici, sempre perfettamente curate, tra il resto.
L’ultima foto fa davvero stringere il cuore, lo so.
Un abbraccio a te cara, grazie.
non sapevo l’esistenza di questo campo a Staglieno. La prossima volta porterò loro sicuramente omaggio. Grazie per avermelo fatto conoscere” E a tutti sempre …W la Libertà!
Merita una visita, è un doveroso omaggio a chi ha dato la propria vita per la nostra libertà.
Grazie a te, felice di avertelo fatto scoprire.
Grande……omaggio migliore a questa importantissima giornata non potevi farlo!!! I vincitori si sono immolati per liberare i vinti…grazie a loro e la meritano tutta la celebrazione del 25 Aprile a loro Onore Gloria e Pace per l’eternità!!!
Miss ma al tuo dna conoscitivo esplorativo e documentaristico non sfugge nulla,io ho molti parenti sepolti a Staglieno ma il cimitero militare non me lo ricordavo !!! Grazie proprio un bel gesto e regalo per noi in questa giornata storica,carissima ti saluto e ti abbraccio!!!:)))
Carissimo, il cimitero del Commonwealth si trova in alto, lasciando alle spalle la Tomba di Mazzini si procede lungo quel viale e poi si scende, sotto c’è anche il campo dedicato ai caduti della Prima Guerra Mondiale, passo spesso in questo luogo, quando vado a Staglieno, credo che sia giusto anche in nome di coloro che non possono farlo.
Grazie Pino, ti mando un forte abbraccio.
Onore a questi ragazzi, Miss Fletcher. E scopro un’altra peculiarità di Staglieno.
Un abbraccio Susanna
Hai scritto le parole perfette cara amica, un abbraccio a te Susanna, grazie.
Che bel pensiero per tutti i caduti che non conosciamo, che a volte nessuno ricorda, o a cui non pensa.
🙂
Grazie Ale, ti mando un bacio!
per associazione di idee….mi vengono in mente tutti i morti di questi giorni, di questi ultimi anni, sepolti in fondo al mediterraneo. Morti senza nome, senza che se ne abbia ricordo in tempo troppo breve…
Ecco. A loro penso. Donne, uomini, bambini dimenticati sempre, anzi, rimossi con grande fretta.
Noti a Dio.
Emanuela
Noti a Dio sempre.
Un abbraccio a te Emanuela, grazie.
io ho visto quello enorme in normandia e fa impressione vedere queste lapidi bianche spuntare dal terreno. Come se la terra mostrasse con i denti tutto il suo disappunto
Immagino che sia proprio un impatto forte, lo è per me questo piccolo cimitero, ogni volta mi colpisce e mi emoziona davvero tanto.
Grassie pe avéine fæto ricordâ e pe aveine mostròu ’na grande leçion de civiltæ e de mezûa.
Grazie per averci fatto ricordare e per averci mostrato una grande lezione di civiltà e di misura.
Grazie Idabella, da tanto volevo scrivere questo post e il 25 Aprile mi è sembrata la giornata giusta.
Un abbraccio!
Io mi chiedo se siamo ancora degni del loro sacrificio!!!
un grande, immenso sacrificio del quale non ci ricordiamo mai abbastanza.
Grazie a te Beppe, a presto.
In questi luoghi, il senso di tristezza è davvero tanto e profondo ma questo ordine, questa pace che emanano affascinano non c’è che dire. Non vorrei sembrare banale e fuori luogo ma a colpirmi sono state principalmente le scritte e le “sculture” intarsiate nelle lapidi. pensa che lavoro…. Ogni lapide così… incredibile. Davvero. E che giovani, mamma mia….
E’ un luogo davvero commovente cara.
Grazie, un abbraccio a te.
Ho visto altri cimiteri come questo e colpisce l’ordine, la pace, le lapidi tutte uguali. Uomini venuti da lontano senza i quali la guerra avrebbe avuto altre sorti. Un bell’omaggio il tuo.
Grazie Katia, anche a me colpisce questa perfetta simmetria di lapidi, sono come soldati schierati in difesa della libertà.
Un abbraccio cara.
Miss, ho visto 3 Cimiteri di Guerra: quello Inglese, di Milano (400 vittime), quello Polacco, di Montecassino (1000 vittime) e il Sacrario di Fagarè della Battaglia, (5000 vittime)… durante la visita, insieme alla commozione sempre mi sono venuti in mente i versi del Recitativo di De Andrè: “come fossero tessere giganti / di un domino che non avrà mi fine”…
Un brivido quelle parole.
Io sono andata più volte al cimitero di guerra di Staglieno, è giusto ricordare.
Grazie Sergio!
Sono riuscito a vedere questo cimitero, dopo quattro anni di frequenti visite a Staglieno. Non mi ero mai azzardato a inerpicarmi per quella lunga scala che sale dal Viale dei Protestanti, per motivi di salute l’avevo sempre evitata.
Un giorno, sceso dal piccolo bus che porta al Boschetto Irregolare, ho notato una scaletta, proprio di fronte al monumento ai Lavoratori Caduti del Porto. La scaletta scende dietro al mausoleo Messina e in un attimo mi sono trovato davanti a questa fila di lapidi bianche, tutte uguali, immerse in un ordine e una pulizia che raramente notiamo a Staglieno. Scosso da una forte emozione, mi sono fermato a guardare quelle tombe di uomini venuti a morire tanto lontano dalla loro Patria. Venuti a morire per gente sconosciuta, caduti per un alto Ideale di Libertà. Fratelli ai quali va la nostra gratitudine e un perenne ricordo.
Ti capisco, Guido, quella parte del cimitero suscita forti emozioni, poi a leggere le lapidi e quei nomi di ragazzi così giovani si resta commossi in maniera particolare.
Grazie di aver condiviso qui le tue sensazioni e i tuoi pensieri.