Questa è una piccola storia divertente che vi strapperà più di un sorriso, questa è una preziosa memoria del passato.
Certe vicende hanno il potere di farci rivivere giorni che non abbiamo mai veduto e di farci tornare là, nelle strade della nostra città, in tempi distanti dai nostri.
Questo simpatico aneddoto mi è stato narrato da Guido Dagnino, un caro lettore di questo blog e lo ringrazio per aver condiviso un ricordo di suo papà Alfredo, un genovese nato nel 1907.
E quindi andiamo agli anni ’20 e imbocchiamo Salita San Matteo, passo dopo passo, fino in cima.
Come tutti ben sapete il vicolo sfocia in Piazza De Ferrari, all’epoca in quella zona il quotidiano andirivieni era questo: carrozze e tram, signori con la bombetta e uomini d’affari.
Cartolina appartenente alla Collezione di Stefano Finauri
Si va di fretta e si calpestano anche le teste di due grossi chiodi conficcati a terra tra due lastre nella parte finale di Salita San Matteo, là dove la via sfocia per l’appunto nella piazza centrale di Genova.
Cosa ci fanno due chiodi in quella posizione?
Avreste dovuto essere da quelle parti nella notte del 31 Marzo per capirlo, eh già!
Allora, nel silenzio ovattato dell’oscurità, entravano in azione certi buontemponi e sapete cosa combinavano?
Con la dovuta cura saldavano su uno dei due chiodi un’invitante moneta d’argento del valore di uno scudo.
Si trattava di una discreta sommetta che poteva risolvere parecchi problemi, un bella fortuna trovarla per caso per terra, non pare anche a voi?
E veniva quindi il mattino tanto atteso: il primo di aprile, giorno da sempre deputato agli scherzi di qualsiasi natura.
E così i fantasiosi artefici della burla si piazzavano a debita distanza a godersi lo spettacolo dei tanti passanti che si chinavano speranzosi e invano cercano di raccogliere l’ambita moneta saldamente fissata al leggendario chiodo.
Uno scherzo in grande stile, non c’è che dire!
Io non avevo mai sentito questa storia e la trovo spassosa, chissà se tra di voi c’è qualcuno che la conosceva!
Guido mi ha raccontato di aver notato i famosi chiodi solo dopo aver sentito la storia di suo papà, la pavimentazione è stata poi rifatta e non c’è più traccia di nulla.
Resta la memoria bella di un racconto, il ritratto di quei buontemponi di Salita San Matteo.
Dear Miss Fletcher, non potevi esporre questo aneddoto in modo migliore!
Grazie per averlo reso pubblico, credo che anche mio papà ne sarebbe contento!
Un caro saluto.
Grazie a te, carissimo Guido, onore mio ospitare questa bella memoria di tuo papà, spero davvero che se sia contento anche lui.
Buona giornata a te e a presto!
Non conoscevo questa storia e mi sono davvero divertita a leggerla……Grazie Miss e grazie anche al sig. Guido . Ciao cara Miss!
Vero che è bellissima? Un aneddoto divertente e sono felice di averlo condiviso con voi!
Un abbraccio Orietta, buona giornata.
È incredibile come tu riesca a farti raccontare gli aneddoti più stravaganti, hai un vero talento… 🙂 un abbraccio cara!
In questo caso non ho neanche chiesto, Guido mi ha scritto la storia e poi io ho pensato di pubblicarla qui, bellissimo scherzo questo, meritava uno spazio dedicato! Baci cara, grazie!
quanto amo queste storie di vita, che raccontano molto di più della storia ufficiale: grazie al signor Guido e grazie a te, che come sempre ci fai partecipi di queste tue meravigliose scoperte!
ho la grande fortuna di aver avuto un papà che, fino a quando tre anni fa ci ha lasciato, conservava una memoria incredibilmente intatta, colpito nel fisico ma nel nel suo meraviglioso cervello e che mi ha lasciato in eredità migliaia di racconti come questi, che tramando quotidianamente ai mie figli. Certo, non si parla di Genova, ma delle marche: ma la sostanza è che, veramente, l’arguzia e l’intelligenza apparteneva a quella generazione. E sapevano utilizzarla!
un abbraccio e buon fine settimana (…sotto un cielo così……)
Emanuela
E sono racconti da conservare e da tramandare, cara Emanuela, ricordi preziosi!
Un abbraccio a te cara amica!
Scusa, ma nel Regno d’Italia si usava già la Lira, non lo Scudo… qualcosa non mi quadra…
Io sapendone poco di monete ieri ho cercato qualche notizia, il termine scudo si usava per la moneta da 5 Lire d’argento, questo è ciò che ho trovato!
Cercherò informazioni e ti dirò 🙂
Un bello scherzo. Goliardi genovesi 🙂 però costoso. Lasciavano lì la moneta ogni volta?
Avranno avuto un modo per toglierla? Chi lo sa!
Grazie per aver condiviso con noi questo aneddoto divertente Miss! Mi intriga molto la foto d’ epoca, n cui si vede sulla casa d’angolo scritto a grandi lettere un cartello pubblicitario con su scritto Nederland e sotto in piccolo Linea postale italo olandese. Interessante dovrei fare delle ricerche più approfondite, ma penso che si trattasse della compagnia che intratteneva via mare i contatti tra l’Olanda e l’ Indonesia, allora colonia olandese!
Come vedi in questo tuo post ci sono cose curiose per tutti i gusti! Grazie Miss!
Cara Anna, hai colto qualcosa che ha colpito anche me, su questa cartolina ho fatto ampie divagazione e a questo scenario del passato ho dedicato un intero post, eccolo qua, non so se lo hai già letto!
https://dearmissfletcher.wordpress.com/2014/09/19/piazza-de-ferrari-un-giorno-qualunque-del-1908/
La storiella dei burloni di San Matteo è splendida, vero? Un abbraccio a te e grazie!
Cara Miss,
Grazie per il rinvio all’altro post, dove il cartello è ancora più chiaro. La cosa non poteva non colpirimi, dal momento che nei ricordi di anziani olandesi, che abitavano nelle Indie Olandesi (oggi Indonesia), viene sempre detto che Genova era la prima città europea a cui arrivavano dopo un lungo viaggio in mare. Di lì poi partivano da Principe n treno per l’Olanda. Negli anni ’70, ’80 esisteva ancora un treno diretto da Genova ad Amsterdam, il Riviera express!
Oghi non esiste nemmeno un volo diretto da Genova ad Amsterdam! Una vera vergogna!
Ma pensa come era importante Genova in quegli anni…mi fa piacere che tu abbia gradito l’altro post, in queste cartoline c’è sempre qualche frammento di passato che merita di essere messo in risalto… grazie a te cara, un abbraccio!
Ah ma che burloni, davvero!
Un abbraccio cara Miss Fletcher e buon fine settimana
Susanna
Uno scherzo con tutti i crismi, davvero divertenta cara Susa!
Un bacione a te!
proprio dei buontemponi. Ma dimmi un po’, perché si chiama Salita e non Discesa?
Ah, che bella domanda, non ci avevo mai pensato… Pani, tu nel gruppo dei buontemponi ci saresti stato a meraviglia 🙂
macchè. sono un tipo serio io
Haha, tu sei il primo a far scherzi, io lo so!
In giorni più remoti lo scudo sarebbe stato attaccato da una parte con della gomma da masticare a un filo trasparente. Ogni volta che qualcuno avesse voluto raccogliere lo scudo ecco che si sposta di posizione perché uno dei buontemponi tira leggermente la cordicella…
Guarda un po’ che idee ti vengono! Buongiorno a te cara!
simpatico pesce d’aprile, Miss, di quando ancora ci si divertiva con poco!
Eh davvero, hai proprio ragione!