Se siete turisti e arrivate a Genova con il treno, con tutta probabilità vi capiterà di passare davanti alla Basilica dell’Annunziata.
Vi lascerete alle spalle la stazione Principe, percorrerete Via Balbi e giungerete nella piazza sulla quale si affaccia questa splendida chiesa.
Se volete lasciarvi affascinare dalle meraviglie dell’arte salite quelle scale, qui troverete opere di celebri artisti come Anton Maria Maragliano, Taddeo Carlone e Domenico Piola.
E certo mi riprometto di mostrarvi presto alcuni di questi capolavori e di raccontarvi certe vicende di questa chiesa.
Camminando sotto a quelle navate, in particolari momenti del giorno, potreste vedere un raggio di luce filtrare vittorioso e lambire l’altare, i marmi e i dipinti.
Davanti a voi Messor lo frate sole, lo quale è iorno, come scriveva San Francesco D’Assisi.
Resterete immobili a guardare, con il fiato sospeso e penserete di aver ricevuto in dono un istante di assoluta perfezione.
E poi, camminando, sentirete il suono dei vostri passi.
E alzerete lo sguardo e penserete di aver ricevuto in dono un istante di assoluta bellezza.
E poi, dopo aver lasciato la chiesa, magari anche voi andrete ad aspettare l’autobus alla fermata situata proprio lì di fronte.
C’è sempre tanta gente, a dire il vero, se come me avete un pizzico di fortuna magari vi capiterà di incontrare le persone giuste.
E allora anche voi rimarrete fermi a guardare.
E penserete di aver ricevuto in dono un istante che comprende assoluta bellezza e perfezione.
A Genova, in Piazza della Nunziata.
Quel raggio di sole che bacia il dipinto… bello scatto! Buona giornata, cara, mandi un raggio anche qui? Oggi è proprio tristanzuolo il cielo qui sopra…
Eh, quel raggio di sole mi ha incantata Viv.
Oggi qui va e viene ma la primavera è finalmente vicina!
Bacioni cara, buon pomeriggio.
Quel raggio di sole oggi servirebbe proprio!
E che dire di questa piazza? A me ricorda gli anni dell’Università!
Un abbraccio
Emanuela
Io ci passo spessissimo, cara Emanuela!
Un bacione a te!
“Ciassa da Nünsia”… non so se è giusto. È menzionata nel “Ma se ohe pensi”.
Ciao.
Quarc
Ah sì, proprio lei!
Ciao Quarc, buona giornata.
Lapsus: ohe… dovrebbe essere ghe.
Certo che sì!
Cara Miss Fletcher, quel raggio di sole non è casuale, c’era proprio uno studio della luce all’interno delle chiese. Nulla lasciato al caso!
E che bello che tu l’abbia colto sapientemente.
Un abbraccione Susanna
Bellissimo cara Susanna, a volte si è testimoni di veri incanti!
Un bacione a te!
A mæ fammiggia e asci mi semmou ligaê a gexa e a ciassa da Nunzia…a gexa mi che gho fætou da studente di rilievi daou veou pe’ a scheua da giometra…e a ciassa pe’ mae madounnâ Main che a ghè fava a besagnin-a daou 1890…tantou amou e tanti ricordi grassie Miss e comprimenti pe’ stou Post belliscimou un abbrassou!!!
Ah, mi ricordo la storia della Besagnina, non sapevo però dei tuoi rilievi di studente, felice che tu abbia trovato qui ricordi e scorci a te cari.
Un grande abbraccio Pino!
foto azzeccatissima! Giusto il momento per passare di lì 🙂
Esatto, un istante perfetto! Baci cara, buon pomeriggio!
quanti ricordi in Ciassa de la Nunzia-a ….
Eh, un posto speciale per tutti noi!
Ricordo il passaggio attraverso la sacrestia che noi studenti del Colombo usavamo come scorciatoia per raggiungere la scuola e la benevolenza con cui i preti accettavano il nostro vai,particolarmente vivace nei giorni di esami e compiti in classe quando un’improvvisa botta di misticismo ci faceva fermare per la s messa delle 7,30…..
Bei ricordi allora!
Miss, hai proprio colto un paio di “carpe diem”, dentro, un fratello e fuori, tre sorelle…
Proprio così, il sole in quella chiesa crea degli incanti.