La trovate nel Porticato Inferiore a Ponente, in quella parte del Cimitero di Staglieno i monumenti sono oggetto di accurati restauri, la tutela di simili opere restituisce così al visitatore l’originaria bellezza di splendide statue forgiate da valenti scultori.
Lei è una figura di donna scaturita dal talento di Domenico Carli, fino a qualche tempo fa la sua candida leggiadria era adombrata da una patina scura.
Sotto a questo marmo dormono il loro sonno eterno il dottor Giuseppe Chiappella e la sua consorte Virginia De Katt, entrambi se ne andarono nel 1877.
Il restauro del monumento si deve ancora alla generosità di Walter Arnold, lo scultore americano è un attento filantropo e ha davvero a cuore il patrimonio artistico del nostro Cimitero Monumentale.
In passato ho già avuto modo di parlarvi della sua associazione, AFIMS si occupa di raccogliere fondi per questi restauri che vengono poi donati alla città.
E così è stato anche per la fanciulla che custodisce il riposo dei coniugi Chiappella.
Un gioco di luci e ombre evidenzia le pieghe del manto indossato da questa giovane donna dai tratti dolcemente regolari.
Il tessuto scivola sul suo corpo e cade fino a terra, in parte restano scoperti i piedi e i sandali di lei.
Una bellezza armoniosa e soave, una statua che sembra possedere il palpito della vita.
La giovane scolpita da Domenico Carli regge in una mano uno specchio e attorno al suo braccio è attorcigliato un serpente.
Non è una casualità, questi due simboli sono riconducibili all’allegoria della Prudenza che lei rappresenta: attraverso lo specchio ognuno conosce se stesso e ognuno dovrebbe essere cauto e prudente proprio come i serpenti, entrambe le allegorie si riferiscono a citazioni bibliche.
La luce lambisce quella mano e quel gesto simbolico.
Nel silenzio del porticato un mistico chiarore accarezza l’incomparabile grazia di questa fanciulla nel suo ritrovato splendore.
Bravissima!
Buona Giornata.
Quarc
Grazie Quarc, sei sempre gentile. Buona giornata a te!
Se non avessi letto la tua spiegazione avrei pensato che specchio e serpente mettessero in guardia da vanagloria e superbia. Ps. La cura di Staglieno è davvero senza fine, tanto lavoro per cui occorrerebbero fondi immensi 😘
L’interpretazione dei simboli è sempre complessa e a suo modo affascinante, a un oggetto o ad un animale possono essere attribuiti anche significati diversi, ho un libro interamente dedicato a questo argomento ed è davvero interessante.
Questa statua è meravigliosa, meritava tutte le cure che ha ricevuto e ora si mostra davvero in tutta la sua bellezza.
Grazie Viv, un bacione!
Miss, da innamorarcisi!…
Eh sì, una figura a dir poco perfetta!
Ti sono grata per aver spiegato la simbologia dello specchio assieme al serpente. I dettagli sono assai importanti per capire l’insieme. Mi commuove il fatto che moglie e marito siano morti nello stesso anno, un po’ come continuare a “vivere” insieme anche dopo.
Grazie Londarmonica, questo monumento merita il giusto risalto ora che la bellezza originaria è tornata a risplendere, è stato fatto uno splendido lavoro.
È di una bellezza e dolcezza infinite.
Lo è davvero.
Grazie Laura, buona giornata a te.
Grazie Miss per il tuo post sul Cimitero di Staglieno. Un Grazie dal più profondo del cuore allo scultore Walter Arnold, che con il suo impegno, ha riportato alla loro antica bellezza diverse sculture.
Saluti
Piero
Grazie a te caro Piero!
Che splendore cara amica, le tue spiegazioni sono davvero illuminanti.
Grazie Un abbraccio Susanna
Grazie Susanna, ti mando un bacio!
Mi piace molto questa statua. Mi ha ricordato la statua della libertà. Lo so che non c’è connessione, ma mi ci ha fatto pensare
Saranno le stelline che le incorniciano il capo, credo. Grazie Katia, buona serata a te.
Può essere. Uno specchio al posto della fiaccola… Resta che i restauri di Staglieno sono preziosi
davvero pregevole questa opera d’arte, abbiamo capolavori che spesso ignoriamo, fai bene a portarli alla luce e farli conoscere in giro.
Buona giornata. (:-))
Era già bellissima, ora è davvero uno splendore.
l’altro giorno ero alla Certosa di Bologna e ne sono rimasta incantata…mondi da esplorare
Hai ragione, è proprio così. Benvenuta qui Patrizia, grazie.
E’ di una bellezza … incantevole
Sì, è aggraziata e bellissima.
ombre e luci come lì sono difficili da trovare
Vero, qui la luce crea effetti incantevoli.
I De Katt sono una famiglia nobile originaria delle Fiandre. Virginia era figlia di Cristoforo (rettore dell’istituto Brignole) e Anna Nicolay, anch’essi sepolti a Staglieno come tutto il resto della famiglia. Il marito, Giuseppe Chiapella, era medico chirurgo presso l’Albergo dei poveri. La famiglia è strettamente imparentata con i Cordero di Montezemolo.
Conosco bene, sono tutti cippi di valenti scultori e tombe a pavimento nel porticato inferiore, su questa importante famiglia sulla quale ho fatto diverse ricerche pubblicherò presto un articolo, questo specifico monumento a mio parere meritava un intero post.
Qualcosa si trova anche nelle gallerie superiori a fianco del Pantheon, vicino a Pierino Beccari
Amelia Chiappella, figlia di Giuseppe e di Virginia De Katt, sposò Umberto Cordero di Montezemolo.
Melchiorre Chiappella (fratello di Amelia?) sposò invece Maria Cordero di Montezemolo (sorella di Umberto).
Buonasera, benvenuto su queste pagine, dovrei riprendere il discorso, sul blog oltre a questo c’è già un altro articolo dedicato alle sorelle De Katt.
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