Il taglio degli occhi, dicono sempre tutti che è proprio uguale a quello di nonna.
Le attitudini di alcuni di noi a volte stupefacenti.
Ad esempio, nessuno in famiglia aveva mai dimostrato le inclinazioni creative di lui e questa è stata in un certo senso una piacevole sorpresa.
La più tranquilla di casa, sempre lei.
Timida, silenziosa, anche da bambina durante i pranzi di famiglia parlava poco e se ne stava sulla sua sedia dondolando le gambe avanti e indietro.
I discorsi, gli aneddoti memorabili del nonno.
La foto di gruppo, passano gli anni e piano piano cambiano i protagonisti oppure quelli che prima erano bimbetti adesso sono irrimediabilmente adulti.
E c’è sempre un posto vuoto o magari anche più di uno, accade in ogni famiglia.
Dopo le molte portate poi i più giovani non vedono l’ora di schizzare via per incontrare i loro amici: succedeva ieri e succede ancora adesso, è sempre così.
E gli altri invece se ne andranno tutti insieme a fare una passeggiata, dopo certi elaborati manicaretti è proprio quello che ci vuole e anche questa è ormai una tradizione.
Ognuno con il suo passo, ognuno alla propria velocità e poi magari ci si ferma ad aspettare quelli che camminano più piano.
E poi si continua il percorso, tutti insieme.
Accade così, in una famiglia.
Celle Ligure
Thank You, (Our) Dear Miss Fletcher
Grazie, buona giornata a te!
Uno sguardo un po’ malinconico che fa da contraltare all’allegria, talvolta faticosa, dei giorni di festa… per conto mio preferisco le giornate comuni e i pranzi un po’ più sottotono. Baci cara!
Sì, sono d’accordo con te.
Un bacione Viv!
Sono d accordo col pensiero di Stravagaria…buona giornata!🤗
Benvenuta qui e buona giornata a te!
Miss, i classici pranzi di Natale in compagnia del parentado non mi entusiasmano… mi fanno piuttosto sentire nostalgia dei Natali argentini estivi che passavamo, per lo più, con amici, quando addirittura non eravamo in ferie… ho una foto del Natale 1957 nel mio terrazzo, in cui sono addirittura in canottiera… evidentemente se Gesù fosse nato a Buenos Aires, il bue e l’asinello sarebbero stati di troppo…
Eh sì, direi proprio di sì, capisco la tua nostalgia, caro Sergio.
Sì, è così che succede in famiglia. Le tradizioni di certi giorni rincuorano
Vero Katia? Ciao cara, buona serata!
smak
E’ proprio così, divisi tra la gioia di avere vicino tante persone amate, e i vuoti di chi se n’è già andato
Davvero, così.
hai ben sintetizzato anche con un’immagine il senso della famiglia, le contraddizioni di un incontro in cui ognuno sembra immerso nel proprio mondo.
Buona giornata (:-))
Grazie Max, buona giornata!
Eh,si! per noi sono i capelli ricci, la buona voce e il senso dell’umorismo, il nostro retaggio più prezioso. Poi il senso del cammino come vicinanza spirituale, più che come direzione comune. La famiglia è anche questo
Certamente!