Con gli anni per me quello è diventato l’ascensore che non prendo mai anche se conduce ad un luogo che frequento spesso, in realtà io sono solita usare l’altro ascensore decantato da Giorgio Caproni e reso immortale dai suoi versi.
Ed è così che in genere salgo verso la Spianata anche se ci sono altri modi per farlo.
L’ascensore di Castelletto Ponente si ferma a metà della Galleria posta tra la Zecca e Portello, un tunnel lo collega a Piazza della Meridiana e a dirvi il vero l’ultima volta che l’ho usato i muri di quel tunnel non erano proprio immacolati come piace a me.
Quell’ascensore però mi ricorda me stessa ragazzina perché ai tempi della scuola lo usavo spesso: avevo 16 anni, lo zainetto Invicta rosso e blu sulle spalle e dalla Zecca facevo di corsa mezza galleria per prendere quell’ascensore.
Perché quando hai quell’età lì corri persino veloce come il vento e quello per me era il mezzo più rapido per arrivare a destinazione.
Ed eccoci qui, in Spianata.
Anche questo ascensore ha una lunga storia, venne infatti inaugurato alla fine degli anni ‘20 e conserva ancora il suo fascino antico, io credo davvero che forse andrebbe valorizzato meglio.
Due sono le cabine, entrambe hanno ancora i rivestimenti e le panche in legno.
La passerella è come sospesa tra il blu del cielo e i mattoni rossi della discesa.
Quella creuza è una delle mie preferite e ancora adesso, quando vado di fretta, mi capita di farla di corsa.
Come quando avevo sedici anni e facevo di corsa mezza galleria? Non così veloce, temo.
Quella creuza è ancora un’altra storia che un giorno vi racconterò.
E se la vedrete dall’alto, come la si ammira dalla ringhiera nelle vicinanze dell’ascensore, non scordate di guardare lontano, la prospettiva che sovrasta quella discesa è una veduta a suo modo unica.
Ora, adesso, restiamo qui, davanti a quei giochi di luci ed ombre.
Tra le ringhiere che fanno da cornice alle finestre.
Con questa armonia.
Per accedere a questa ascensore c’è anche questo pavimento così decorato e questo già racconta che l’ascensore è un luogo di altri tempi.
L’Ascensore di Ponente è per me come un prezioso gioiello di famiglia che è stato messo da parte.
Come quando si prende una fragile rarità e la si ripone in una scatoletta, dimenticandosi però di mettere il coperchio: così i gioielli si appannano e si coprono polvere.
E allora poi bisogna lucidarli, farli risplendere di nuova bellezza, così si fa con gli oggetti cari che appartengono alla nostra famiglia.
Questa è l’ascensore dei nostri nonni, è parte della storia di questa grande famiglia che è la nostra città.
Quella città che cambia, cresce, diventa nuova e più moderna, pur conservando le sua anima antica e i luoghi che rappresentano la sua identità.
La guardiamo ancora da quassù e la vediamo così proprio come i nostri nonni quando venivano in Spianata con l’ascensore.
Questi ascensori cittadini per me sono stati una scoperta quando sono stata per la prima volta a Montecarlo. In città arrampicate in verticale sono davvero utili; questo mi sembra molto bello e i suoi rivestimenti con le panche di legno mi ricordano i tram della vecchia Milano, tanto scomodi ma così belli. Buona giornata, cara, e buon inizio di settimana!
Sì, ha una magia antica questo ascensore, è un vero gioiellino.
Un bacione Viv, grazie!
Ci siamo state vero? Che bello quell’ascensore e la vista da lassù…
Ci siamo state, abbiamo preso l’altra ascensore ma ti ho fatto una foto proprio non lontano da questa ascensore alla quale è dedicato il post.
Devi tornare, Katia ❤
Lo ricordo, sì… e devo assolutamente tornare 🙂
Viva!
Miss, anche con questo ascensore non sarebbe male andare in paradiso e in più, quella pensilina art nouveau, mi piace da morire…
Eh sì, una vera meraviglia, caro Sergio!
bene grazie, credevo fosse dismesso, un altro luogo magico della nostra cultura cittadina che ritorna nella mia vita.
un caro saluto
riccardo vannucci
Buongiorno Riccardo, l’ascensore è ancora in funzione, felice di averti dato una buona notizia.
Buon lunedì e grazie!
Vissuto a Genova in corso Magenta la gioventù ,e mai neppure visto ! Ci andrò la prossima volta che vengo!
Speriamo che viva una nuova stagione.
Forse tu prendevi spesso la bella funicolare di Sant’Anna, giusto?
Sì ,tante volte. Per andare in negozio da mio zio in Scurreria ,un orefice ,non c è più da tanti anni …
Che bei ricordi!
Pensa che io credevo che fosse fuori uso, ma mi ha sempre incuriosita. Grazie per avermi svelato il mistero
Eh no, è sempre in funzione.
Un caro saluto Emilia, grazie!
Non sapevo ci fosse anche un altro ascensore di Castelletto! Vedi quante cose si imparano leggendo la Miss?
Comunque hai ragione: andrebbe valorizzato. E’ un pezzo di un passato che non c’è più, diverso. A me ha ricordato l’unico ascensore mitico della mia infanzia: quello dell’albergo delle suore al mare. Ci sarebbe da scriverne, in effetti…
Buona settimana 🙂
Sì, è un po’ nascosta ma c’è anche lei.
Gli ascensori hanno un fascino speciale, riportano ad un’epoca diversa, scrivine davvero di quello dell’albergo delle suore, dai!
Un bacione e buona settimana a te, cara!
rosso e blu
Questa è una cosa molto importante 😉
E ce l’ho ancora, pensa! Indistruttibile!
Sono ascendore è elegante e e ci fa tuffare immediatamente in tempi passati.
Cara Miss saresti una guida straordinaria della Liguria!
Ti ringrazio di cuore!
Figurati: pura verità!
Bellissime fotografie… e quanti ricordi!
Quell’ascensore lo usavo meno, ma era molto utile per andare alla Nunziata o in Via Cairoli.
Complimenti.
Buon Pomeriggio.
Quarc
Grazie Quarc, davvero gentile come sempre, sono felice che tu abbia apprezzato.
Buona serata!
Buona notte.
Quarc
Ah Miss, l’ascensore per il Paradiso … quante volte l’ho preso … grazie!
Grazie a te Paola!
attraverso il tuo blog mostri al mondo intero le preziose meraviglie della nostra amata Genova. Un altro borgo incantevole dal quale si ha anche un bel panorama.
Buona giornata 😉
Quanti bei ricordi legati a quell’ascensore, per andare in centro era indispensabile. La prossima volta che torno ci facciamo un giro insieme!
Eh cara, quanti bei ricordi nei nostri posti.
Un bacio grande Marina, non vedo l’ora di tornarci con te!
Caspita se è davvero bello ed elegante questo ascensore, cara Miss Fletcher.
Un abbraccio Susanna
Eh sì, davvero!
Un bacio grande Susa, grazie.
Lo prendevo anch’io (a volte però anche la funicolare di S. Anna, quando c’era qualche ragazza da accompagnare a casa…). Andavo al Colombo: anche tu, per caso?
Al Classico, sì!
Lo prendevo tutti i giorni per andare al Vittorio Emanuele: la puzza nella galleria Giuseppe Garibaldi, l’umidità nel passaggio che conduce all’ascensore, lo sguardo spettrale del manovratore che c’era di solito (faceva entrare i passeggeri uno ad uno attraverso un tornello circolare che sbloccava tramite un comando a pedale, controllando gli abbonamenti e riscuotendo di tanto in tanto le 30 lire del biglietto), poi finalmente la luce, l’aria fresca e l’ultima corsa per non perdere il “76”.
Il mitico 76!
Miss, la tua petizione è stata ascoltata!! Ho appena letto che l’ascensore è riaperto☺ buona giornata!
Infatti, magnifica notizia! Ho fatto un giro stamattina, che bello ❤
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