Tre sorelle, tre ragazze alle quali vorrei porre tante domande e mi piacerebbe conoscere le loro risposte.
Un respiro trattenuto, le stecche del busto che stringono, un vitino di vespa.
E tu.
Gli orecchini piccoli, gli occhi ingenui, neanche l’ombra di un sorriso.
E vorrei sapere di quale colore era quel tuo abito, secondo me era bordeaux con decorazioni di pallido beige ma in realtà non posso saperlo, dovresti dirmelo tu.
Tre sorelle.
E di voi una sola è la più paziente e la più quieta, una ragazza dal carattere schivo.
I bracciali ai polsi, un colletto di pizzo delicato, le maniche ampie.
E quello sguardo impenetrabile, forse c’è anche un po’ di timidezza in te eppure io non sono in grado di poterlo sostenere, dovresti dirmelo tu.
Tre sorelle.
E una tiene un volumetto tra le mani e sembra che stia leggendo ma magari invece è solo un romantico inganno del fotografo che l’ha ritratta in questa maniera per rendere più interessante e particolare l’immagine.
Eppure sai, tra le altre cose, mi resta la curiosità di conoscere il titolo di quel libro, magari è un celebre romanzo e allora io e te potremmo quasi avere qualcosa in comune.
Eh, ma io non posso tirare a indovinare, lo sai, dovresti dirmelo tu.
Tre sorelle, forse erano di Savona, il fotografo che le ritrasse nel fulgore della loro giovinezza era di quella città.
Ed io non saprei proprio dirvi nulla di loro, ho solo pensato, come spesso mi accade, che per qualche istante loro tre sono tornate ad essere le ragazze che erano un tempo.
Riflettete, quanti giorni, mesi e anni ci separano da loro?
E voi tre, ragazze di un altro secolo, avreste mai potuto immaginare che un giorno qualcuno avrebbe ammirato il vostro vestito elegante, la vostra pettinatura garbata, i piccoli gioielli che vi erano cari?
Il tempo è trascorso ma siete ancora voi, proprio come allora.
Tre sorelle, ancora insieme, tre ragazze con la testa piena di sogni.
Un’altra bella foto! Sai che quando ero piccola, guardando le foto in bianco e nero ero un po’ ossessionata dal bisogno di scoprire di che colore fossero gli abiti? Almanaccavo per conto mio e rivestivo tutti da capo a piedi nei miei colori 😁 un bacione cara e buona giornata!
Eccome se ti capisco, io sono grande e continua a capitare anche a me, tra l’altro è chiaramente impossibile indovinare.
Un bacione a te cara, passa una bella domenica!
Credo che sia possibile ma bisogna avere degli strumenti adeguati, quelli che usano per colorare i film in bianco e nero. Per noi c’è l’immaginazione 😁
Vero, sicuramente esiste qualche strumento per capirlo in modo scientifico, comunque il vestito della prima ragazza era bordeaux, ne sono sicura ❤
ciao Miss, piacciono molto anche a me le foto d’epoca, sono a loro modo una pagina di romanzo immaginario. Bella questa tua ricostruzione che chissà, magari è andata vicina alla personalità delle fanciulle ritratte…una cosa che mi ha colpita molto è la somiglianza della giovane seduta senza libro con la mia cara mamma che da giovane aveva il viso molto simile…Buona domenica 🙂
Davvero, che strana sensazione ritrovare i tratti del viso della tua mamma in una foto d’epoca.
Buona domenica Daniela, grazie a te!
Ciao bella! 🙂
Ciao Daniela, grazie!
Miss, visto che un romanzo sembra esserci, Ann, Emily e Charlotte, sono mai passate da Savona?…
Uh, Sergio, direi che hai trovato uno spunto perfetto!
Adoro quando “imbastisci”, come un’abile sarta, delle personalità a personaggi del tempo che fu. Sai cogliere sfumature, dettagli ed aspetti peculiari che rendono le tue descrizioni così…veritiere e credibili!
Buona domenica, cara Miss Fletcher
Susanna
Grazie cara Susanna, mi piace immaginare, è un gioco e spero qualche volte di essere riuscita a indovinare almeno un piccolo dettaglio delle vite degli altri.
Un bacio grande a te!
Potrebbero ricordare un quadro di Manet, tanto sono armoniose. Grazie Miss
Eh, chiaramente i fotografi studiavano le posture e nulla è lasciato al caso.
Come sempre riesci a elaborare cose affascinanti da una singola foto. Mi è piaciuto molto il modo in cui ti sei rivolta direttamente alle tre protagoniste. A presto! 🙂
Grazie davvero, mi è venuto spontaneo fare così, sai?
Buona serata!
Sai Miss a me colpisce quel velo di tristezza che sembra aleggiare sui bei visi tondi delle tre giovincelle …. benché in posa per essere immortalate in una foto, fanno trapelare la sobrietà di un’ epoca in cui si vivevano relazioni intense ma cosi’ composte che gli annessi sentimenti e affetti fossero comunque intaccati da pensieri rigorosamente importanti.
Non sorridevano mai in quelle foto di quegli anni, certo non erano così spontanee e improvvisate, era tutto studiato.
Queste tre sorelle hanno una grazia speciale, secondo me.
certe immagini vanno oltre il tempo, conservano quelle emozioni fermate in un clic, sembra di rivivere ancora quei momenti, quelle donne sono ancora lì, nell’immobilità della loro presenza.
Vero, è esattamente così.
Grazie Max, buona giornata!
Quando ero piccola le foto in bianco e nero mi intristivano e con grande disappunto dei miei le coloravo con i pastelli…..
Oh caspita!