Ed è ancora la memoria di un amore ad averci lasciato un monumento di immensa beltà eretto in onore di una donna troppo presto perduta.
Lei era la giovane sposa di Erasmo Piaggio, uno dei notabili della città, imprenditore e senatore del Regno d’Italia.
Ester Pastorino lasciò le cose del mondo il 15 Gennaio 1883, si spense ad appena 32 anni colpita da letale malattia che non le diede scampo, lasciò così nel dolore il marito e i quattro figli.
Erasmo Piaggio volle che a lei fosse dedicato un monumento sontuoso e ricco da collocarsi nel Porticato Superiore a Levante, l’opera fu eseguita dall’abile mano dello scultore Giovanni Scanzi.
E veglia sul sonno di Ester una fiera figura femminile, scrive Ferdinando Resasco che costei è l’allegoria della storia e appare ancor più splendida quando il sole la rischiara.
Su di lei volteggiano piccoli putti deliziosi, nel cartiglio ai loro piedi così è scritto: fin che spunti l’alba del gran giorno.
E il sole che si leva glorioso illumina le belle fattezze di lei in questo capolavoro gotico.
La giovane stringe in una mano un rotolo di carta e nell’altra una penna ormai spezzata con la quale ha scritto il destino e la storia di Ester.
Creatura armoniosa e silente, i suoi tratti sono perfetti.
Ai suoi piedi, dove cade il suo manto, la firma dell’artista.
E sempre Resasco ci ricorda che nell’ampia cripta, dove riposano i membri della famiglia Piaggio, un cielo di stelle brillanti sovrasta il loro tempo svanito.
E sono ancora stelle sul petto di lei, labbra carnose, capelli folti raccolti in una treccia e sguardo assorto.
Ed è sempre Resasco a scrivere che su una delle mensole oltre le inferiate era posta un’altra scultura: si trattava di un busto nel quale Scanzi aveva effigiato la reale fisionomia di Ester, ai giorni nostri quell’opera non è più nella sua originaria collocazione.
Inoltre, in principio il monumento presentava altre decorazioni attualmente assenti: c’erano quattro piccoli angeli, ognuno occupava la sommità di una delle quattro colonnine del monumento.
Resta, a vegliare sul sonno eterno della giovane Ester, questa figura vigile e sensuale.
Nella sua perfetta venustà, irradiata dall’inesorabile potenza del sole splendente.
In memoria di Ester Pastorino, consorte di Erasmo Piaggio, risplende gloriosa la luce di questa bellezza.
Questi monumenti trasmettono tutta la drammaticità del lutto, giovani donne, bambini strappati alle famiglie troppo presto… molto bello questo monumento funebre, hai colto una splendida luce. Buona giornata cara!
Grazie cara, torno spesso a rivedere questi capolavori e prima o poi capita di trovarli avvolti in questa luce incantevole.
Buona giornata a te Viv, un bacione.
Che stupenda scultura!
Sì, una meraviglia!
bella da morire, Miss…
Davvero Sergio, purtroppo come sappiamo le morti premature era così frequenti allora.
Davvero splendido il contrasto dei primi piani.
La luce esalta le bellezze artistiche di Staglieno, grazie di aver apprezzato!
Che meraviglia, nonostante la tristezza della perdita, essere celebrati in tal modo è…meraviglioso, appunto! E quella luce che cade proprio nel momento giusto per esaltare tanta bellezza…con te cara Miss Fletcher nulla è casuale.
Un abbraccio Susanna
Sì, è veramente così Susanna, una meraviglia rara.
Grazie amica mia, un abbraccio.
Questa bella figura femminile assorta non si limita a far visita a quella insigne tomba solo in questi giorni dedicati alla commemorazione dei defunti ….. suppongo tu la abbia incontrata sempre … perennemente li’ ogni giorno con una luce diversa…
Vigila sempre sul sonno di queste persone.
Peccato non sia più integro, ma è bellissimo ugualmente. Commovente
Sì, è un monumento meraviglioso.
Bellissimo il monumento e splendide le foto.
Oggi sono andata a Monte Bruno e ho colto l’occasione per rivedere il bellissimo museo contadino.
Buona serata
Ah che bella Montebruno, in autunno poi sa essere incantevole.
Grazie Giuseppina delle belle parole, buona serata.
Nel 1966 ricorrevano i cento anni dell’attività imprenditoriale di Erasmo Piaggio, per questa occasione nel 1967 venne dato alle stampe un volume molto interessante, dove raccontata la storia di questa importante famiglia.
In una parte dell’introduzione al volume si legge: La prima iniziativa, punto di partenza della sua attività, ha un nome pieno di grazia e di poesia; ESTER, scritto a poppa d’un piccolo clipper genovese adibito al trasporto di emigranti italiani che su di esso affrontano il viaggio verso nuove terre in cerca di lavoro con nel cuore un grande coraggio vivificato dalla speranza nell’aiuto di Dio.
Questo nome è un omaggio ad una persona cara ed un atto di fede nella virtù del lavoro e nella famiglia.
Eugenio
Fantastico, Eugenio, questa proprio non la sapevo, un magnifico omaggio a una donna molto amata.
Grazie caro, ti mando un abbraccio!
ci sono statue così incredibilmente vive che sembra di sentirne scorrere il sangue all’interno. Davvero straordinari i particolari che ci hai mostrato in questo post 😉
Grazie Max, sei davvero gentile!
Dire bella è poco. In più, quando si leggono queste storie, si pensa che forse è meglio riflettere un po’ più a fondo sulla fortuna che abbiamo a essere al mondo oggi
Decisamente, Paola, ne sono ben consapevole!
Su di te non ho alcun dubbio 🙂
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