Il tempo delle feste è anche sinonimo di cose buone ma ci sono luoghi dove è sempre tempo per certe dolci delizie.
E oggi vi porto in un negozietto che si trova nei miei amati caruggi e precisamente in Vico Inferiore del Ferro, i genovesi si servono in questa bottega ormai da molti anni.
Il negozio nacque su iniziativa dei fratelli Manlio, Marco e Mario Boasi che nel 1930 aprirono una torrefazione in Vico Salvaghi, quel negozio rimase gravemente danneggiato durante la II Guerra Mondiale e così i tre intraprendenti fratelli aprirono la loro bottega in Vico Inferiore del Ferro, dapprima nella parte ora destinata a magazzino.
In seguito la torrefazione si ampliò e fu trasferita a Molassana, nel dopoguerra nacque così la TAG (Torrefattori Associati Genova) e in tempi più recenti Boasi ha spostato la sua torrefazione prima in Via Spalato e a Serravalle Scrivia.
Resta ancora quel negozietto magnifico che conserva il suo fascino antico e i suoi arredi originali.
E lo ricordo da sempre così ricco ed invitante, fin da ragazzina mi sono sempre soffermata davanti a quelle vetrine che sono un vero tripudio di colori e di bontà.
Ci sono le miscele per il tè, le tisane e gli infusi profumati.
E parlando con l’attuale proprietaria di questo negozio ho scoperto alcune curiosità: ad esempio la barra alla quale sono appese certe confezioni regalo era una tempo usata per la melassa, lo avreste mai detto?
Ed ecco la bella vetrina con le sue bontà golose.
Ci sono i vari tipi di caffè per tutti i gusti.
E qui trovate anche il caffè crudo.
Del resto in questa piccola bottega si celano i veri segreti dell’arte della torrefazione.
E sul muro del vicolo spicca il bellissimo mosaico dai colori caldi.
In questa bella bottega trovate veramente cose buone per tutti: cioccolatini, caramelle e bonbon, zuccherini, sciroppi, biscotti, creme spalmabili e dolcetti a volontà.
Splendide le confezioni regalo che fanno bella mostra in una delle vetrine.
Non mancano il miele e la marmellata, tante sono le bontà per i più piccini.
E ci sono ceste ricolme di cioccolatini e i dolci delle feste, canestrelli, cantucci e biscotti allo zenzero, qui trovate anche le bontà tipiche di altre tradizioni.
Questa è una vera bottega delle delizie e se siete genovesi certamente anche voi già la conoscete e vi sarete fermati infinite volte davanti alle sue vetrine.
È Dolceamaro Caffè Boasi con le sue cose buone nei caruggi.
Io non sono una grande amante del caffè ma adoro il profumo delle miscele tostate e mi piaceva moltissimo andare in torrefazione a comprarlo insieme alla mia mamma. In questo negozio poi c’è un tripudio di cosine belle che invitano all’acquisto.
Perfette anche per i cesti di Natale! Baci cara!
Oh sì, è un negozio bellissimo e ricco di cose buone e deliziose, mi è sempre piaciuto.
Grazie Viv, un bacione a te!
Miss, vetrine che decisamente non passano inosservate… la fragranza del caffè tostato è insuperabile, ma per quanto riguarda il sapore, come succede per il cioccolato, una grossa mano gliela dà lo zucchero…
Sì, queste vetrine sono un vero trionfo!
La torrefazione di via Spalato me la ricordo benissimo, con l’insegna Rostkafé!
Un bel ricordo, eh!
Soprattutto perché ero piccolo e spensierato allora 😉
Eh!
Io sono la figlia di Manlio Boasi e sono nata nel 1948 quindi non ho vissuto i tempi difficili della torrefazione quando, a causa delle sanzioni imposte all’Italia nel periodo fascista,non arrivava piu’ caffe’.Mio papa’fu costretto a vendere surrogati e sapone per non finire in bancarotta e solo dopo la guerra la torrefazione comincio’ a crescere .Mio papa’ era un vero conoscitore di caffe’ ed era lui che faceva le miscele e tostava il caffe’ in Vico Salvaghi
Benvenuta qui Carla, grazie per il tuo graditissimo commento e grazie per aver condiviso questo splendido ricordo di famiglia, bravo il tuo papà e bravi i suoi fratelli. Buona giornata a te!
mi è salito il tasso glicemico solo a guardare le foto 🙂
Eh, sono tutte cose buone 🙂
Io ricordo che da bambina noi si era soliti fare uso di caffè in grani ancora crudo…. la nonna materna era addetta alla tostatura …. utilizzava una specie di padella in ferro chiusa con uno sportelletto per introdurre i grani e al centro aveva una manovella da girare …. la nonna girava girava finche’ i grani di caffe’ non diventavano bruciacchiati… l’ operazione successiva di macinatura era appannaggio della mamma …i primi anni usava il macinino manuale in legno con manovella … poi passo’ al macinino elettrico che faceva un gran scoppiettare di grani mulinanti dentro alla plastica trasparente del coperchio…. Sento ancora quel profumo inebriante di buono e di cose vecchie…
Anche quella è un’arte, direi! Buona serata a te e grazie.
Non vedo l’ ora di tornare a Genova per scoprire questo negozio carino. Nei miei pensieri faccio gia la spesa, ma quanto è difficile scegliere!!. Vorrei comprare tutto! : )
Un abbraccio dearest miss Fletcher,
Els
Carissima Els, io non vedo l’ora che tu torni a Genoa per andare a fare compere insieme a te e ad Irene, vi aspetto qui.
Un abbraccio grande, cara amica, grazie di cuore!
Luogo fantastico, da salvaguardare, da proteggere.
Queste bontà e delizie sono davvero speciali.
lunga viti a luoghi così unici.
Hai ragione Giusy, sono i posti così a rendere uniche le nostre città!
Si, assolutamente e sta a noi, andando a comperare, facendo pubblicità come fai egregiamente tu, non lasciarli morire.
A me piace scrivere dei bei negozietti che piacciono a me, poi certe botteghe sono proprio preziose.
Buona giornata Giusy, grazie!
le piccole botteghe di un tempo, quelle in cui ancora oggi si comprano cose genuine e buonissime!!😉
Eh sì, che meraviglia!
Un attimo e si è aperta una porta temporale. Quando per mano di mia zia da Salita S. Anna scendevamo al Portello e poi i vicoli. Il Caffè Boasi ricordo ancora il profumo, ed entrare in quel negozio per un bimbo era come il paese delle meraviglie, colori, forme, oggetti tutto un mondo da scoprire. E poi subito dopo a sinistra il panificio è più avanti la Piazzetta dei Macelli, il fruttivendolo, la pescheria…….. che ricordi, quasi accennati visto la piccola età, ma così…… belli!
Ancora una volta grazie Miss.
Che ricordi dolci e bellissimi Carlo!
Grazie a te di averli condivisi, buona serata.
Mæ papà, ch’o l’ea do sètte, o l’ea in grande amigo di trei fræ Boaxi, me ricòrdo in particolare o nomme do Manlio, fòscia perché o no l’é in nomme tanto comune.
O cafè, lògico da maxinȃ, o s’acatava solo da lô, e pöi lì vixin gh’ea a bitega de pasta fresca de mæ lalla.
A figgia ch’a t’à scrito a l’é pöco ciù grande che mi, magara se saiemo viste in bitega da picinn-e.
Mio papà, che era del 1907, era un grande amico dei tre fratelli Boasi, mi ricordo in particolare il nome di Manlio, forse perché non è un nome tanto comune.
Il caffè, logicamente da macinare, si comprava solo da loro, e poi lì vicino c’era il negozio di pasta fresca di mia zia.
La figlia che ti ha scritto è poco più grande di me, magari ci saremo viste in negozio da piccole.
Isabella, fantastici i tuoi ricordi, non sapevo niente del negozio di pasta fresca di tua zia, spero che mi racconterai.
Un abbraccio Isabella, grazie!
Cara Isabella,visto che siamo quasi coetane,mi permetto di darti del tu ;complimenti per il tuo commento in puro genovese ,io lo parlo abbastanza bene, so leggerlo ma non so scriverlo.Come dici tu probabilmente ci siamo conosciute e penso che tu ti ricorderai che prima il negozio vendeva solo caffe’,cacao,the e qualche infuso.In occasione del Natale nella vetrina grande veniva fatta una base di caffe’ tostato con al centro,grazie a una forma,una stella di caffe’ crudo Erano tempi diversi e le persone quando andavano a fare la spesa rispettavano delle tappe fisse Grazie per aver risvegliato in me tanti ricordi che mi commuovono E’ stato il piu’ bel regalo per il prossimo Natale Auguri a tutti
Cara Carla, che belli i tuoi ricordi, mi commuovo io!
Grazie di cuore a te, sono contenta che tu abbia letto il mio articolo, un caro saluto affettuoso.
Ci andavo già da bambina con la mia mamma. Sono certa però che la cosa non ti stupisce, a questo punto
Eh no, certo!