Una chiesa ricca e magnificente, la Basilica di Santa Maria Immacolata in Via Assarotti venne realizzata sul finire dell’Ottocento e a renderla maestosa fu il concorso di numerosi artisti.
Proverò a mostrarvi alcune delle sue bellezze avvalendomi del volumetto curato da Luigi Gravina risalente al 1937 e della più recente guida curata da Ferruccio Mazzucco.
L’idea della Basilica sorse nel 1854, anno nel quale la Chiesa proclamò il dogma dell’Immacolata Concezione.
Un cittadino generoso di nome Pietro Gambaro decise così di far edificare la chiesa a sue spese e le opere di edificazione vennero iniziate nel 1855, non senza difficoltà, su progetto dell’Architetto Domenico Cervetto.
Di lì a pochi anni le morti improvvise di Gambaro e Cervetto fecero di conseguenza fermare i lavori che ripresero tempo dopo su direzione dell’Architetto Maurizio Dufour.
La Basilica di Santa Maria Immacolata fu aperta al culto nel 1873 e divenne parrocchia del 1879.
Racchiude opere pregiate e la sua realizzazione si deve anche a munifiche donazioni.
Il grande organo che occupa la parete sopra il portone principale è opera dell’inglese William George Trice.
L’altare si distingue per la raffinatezza dei marmi e per la ricchezza delle decorazioni.
Decorato finemente è anche il coro e una menzione particolare merita di certo il pavimento del presbiterio con marmi intarsiati a mosaico.
Una ricchezza decorativa impreziosita anche da onici e lapislazzuli.
Riluce di ori l’altare maggiore della bella basilica, ogni opera qui collocata è volta a glorificare la Madonna.
E nelle nicchie si trovano le statue bronzee raffiguranti diversi santi realizzate da Filippo Chiaffarino.
I maggiori artisti dell’epoca diedero il loro prezioso contributo, molti di essi lasciarono la traccia del loro talento sulla facciata della Basilica.
Sull’altare è posta la meravigliosa statua della Madonna Immacolata opera di Santo Varni che venne donata dal Principe Odone di Savoia.
È una scultura dalla grazia sublime e perfetta.
La sovrastano le vetrate nella quale sono raffigurate diverse Sante e il catino a mosaico disegnato da Ermanno Paoletti e riprodotto in mosaico da Antonio Castaman di Murano.
Vi è rappresentato Dio che promette la salvezza ad Adamo ed Eva tramite l’Immacolata.
Numerose sono le statue che troverete in questa chiesa.
Sul fondo, in capo alla navata destra, c’è l’Edicola di Nostra Signora di Lourdes opera di Antonio Brilla e ai lati sono poste le statue di Ester e Giuditta opera di Antonio Quinzio.
In capo alla navata sinistra, invece, alle spalle del fonte battesimale si trova di nuovo un’opera di Antonio Quinzio risalente al 1890 denominata il Battesimo di Gesù.
Ai lati due statue di Adamo ed Eva di Giuseppe Benetti, raffinato scultore che ha lasciato molte sue sculture al Cimitero Monumentale di Staglieno.
Non mi è possibile, naturalmente, mostrarvi tutte le opere che arricchiscono questa chiesa, ma provo semplicemente a evidenziarne alcune invitandovi così a visitare la Basilica di Santa Maria Immacolata.
Di gran pregio e di notevole raffinatezza è anche il pavimento della navata centrale in marmi policromi.
Lo si ammira nella prospettiva straordinaria della Chiesa e nella ricchezza dei dettagli.
Degni di nota sono anche i confessionali in legni pregiati come l’ebano e il palissandro e decorati con madreperla, avori e metalli diversi.
Nella navata sinistra è di sommo pregio la Cappella di San Pietro finanziata dalla famiglia Gambaro in memoria di Pietro Gambaro, primo progettista della Chiesa.
Fu realizzata su progetto dello scultore Agostino Allegro ed è in marmo bianco con ricchi bassorilievi.
Le tre statue sono opera sempre di Agostino Allegro, al centro è rappresentato San Pietro seduto solennemente sul trono.
Alla sua sinistra la fiera figura di San Paolo.
E a destra la grazia palpitante di San Giovanni Battista.
Voltandovi nella direzione opposta, verso la navata destra, noterete un’altra maestosa cappella.
È la grandiosa cappella di San Giuseppe realizzata tra il 1883 e il 1887 su disegno dell’Architetto Maurizio Dufour e molti furono i benefattori che diedero il loro contributo alla sua realizzazione.
Arricchita da bassorilievi dell’artista Antonio Canepa è radiosa di ori e di molte raffinate decorazioni che esaltano la bellezza delle tre statue scaturite dalle mani sapienti dello scultore Giovanni Scanzi.
Al centro è posta la figura dolce di San Giuseppe con Gesù Bambino.
Su un lato poi c’è la solenne figura di Abramo.
E sull’altro è così raffigurato Davide.
Al principio della navata destra si ammira poi la Cappella della Sacra Famiglia con il dipinto di Cesare Mariani.
Più oltre, nella Cappella del Crocifisso, si ammira una preziosa scultura seicentesca: è il Crocifisso in legno dipinto di G. B. Gaggini.
Sulla navata sinistra poi troverete ancora la grazia di un dipinto delicato opera di Enrico Reffo, ai lati della figura di Gesù ci sono Santa Teresa d’Avila e Santa Margherita di Alacoque.
Troverete qui numerose altre opere che non vi ho mostrato, la Basilica di Santa Maria Immacolata merita di essere scoperta nelle sue molte particolarità ma io qui vorrei spendere ancora alcune parole per un autentico capolavoro che ho già avuto modo in passato di citare, nel mio articolo dedicato alla Madonna dell’Olivo.
Luminosa di mistica armonia così si svela la Cappella di Nostra Signora del Rosario realizzata dal valente artista Nicolò Barabino.
L’edicola è in legno dorato e in essa sono anche collocati 15 quadretti dei misteri del Rosario.
Nel pregiato trittico del Barabino sono così raffigurati la Madonna del Rosario con il Bambino e ai lati San Domenico e Santa Caterina da Siena.
Maria è dolcissima così avvolta nel suo manto azzurro e con la sua grazia di fanciulla che amorevole tiene tra le braccia il piccolo Gesù.
È una delle molte opere che troverete nella Chiesa di Via Assarotti e vi lascio così, sotto il blu della cupola.
Non ho ancora terminato di scrivere di questa chiesa e ancora vi inviterò ad alzare i vostri sguardi per ammirare altre bellezze della Basilica di Santa Maria Immacolata.