Passeggiando in un giorno di sole a due passi da Via Luccoli, nel caruggio che per un tratto corre in parallelo e che conosciamo come Via David Chiossone.
A volte la luce, in questi luoghi, ravviva i colori caldi dei muri antichi.
Qui, dove amorevoli gesti custodiscono strade e devozioni del tempo perduto.
Ad ogni angolo archetti, piccole edicole, marmi chiari e curati.
E oltre ancora troverete un archivolto.
Poi davvero, basta cambiare punto di osservazione e la luce ti travolge e ti fa innamorare di certe prospettive mai vedute.
Sono giornate di cielo terso e brillante e di meravigliosi ritagli di cielo, basta alzare gli occhi.
E luce e ombra ancora si incontrano e di nuovo si toccano, si scorge il profilo di una scultura e una catenella che potrebbe a volte dondolare piano.
È ancora un’edicola, con i fiori posati ai piedi di una Madonnina candida e uno fondo celeste chiaro.
È sempre, ancora, questione di prospettive.
E sono altre luci, vetri, riflessi, tende e incroci di strade.
E magari ti stupirà anche scoprire che, in questa epoca di oggetti effimeri e poco durevoli, ancora esiste qualcuno che ripara gli ombrelli.
Aggiustare le cose è un gesto saggio e antico che parla un po’ di amore e di buone consuetudini di un tempo che a volte ci sembra distante.
Accade, a volte.
Nei luoghi dove la luce cade contro una persiana, là dove sono appesi i vasetti colorati con le pianticelle.
E poi finestre, colori, foglioline e vita.
E tutto è perfetta armonia, mentre il sole dona chiarore e audace sfiora certi fieri guardiani dei nostri caruggi.