Sono tornata là, nel tratto di costa più spettacolare della Liguria, in un giorno di marzo, nel silenzio e nella pace delle Cinque Terre.
Vi porterò su per le scale, su per i gradini alti della bella Vernazza, così ripida e impervia, con le sue case colorate abbarbicate alla roccia, con i sentieri che si snodano tra i vigneti e le coltivazioni.
E poi ancora ci attende Corniglia, da lì il mare lo si vede dall’alto ed è uno spettacolo che leva il fiato.
Questa è l’essenza di quella parte di Liguria, l’incontro tra la terra e il mare, quelle rocce scoscese lambite dall’acqua e la distesa infinita dell’abisso.
La costa sinuosa, da Monterosso.
E quando sei lì, puoi perderti davanti all’immensità.
C’era qualche nuvola, erano i primi di ottobre.
Adesso, alle soglie della primavera, il mare delle Cinque Terre ha un colore ancor più intenso e vivido.
C’è l’infinito davanti a Vernazza, lucido e lucente, profondo blu che sfuma sull’orizzonte.
Passa un gabbiano, scende in picchiata, laggiù in lontananza ancora le case e la spiaggia di Monterosso.
Un terrazzino davanti all’azzurro di Vernazza.
E i fiori che sbocciano e si accedono di giallo, protesi verso il sole e la vita.
Tu vastità,
riscattavi anche il patire dei sassi.
Così scrive il poeta Eugenio Montale, questa è maestà del mare, mediterraneo brillante di luce e neppure un soffio di vento a turbare il silenzio della bellezza.
Una ringhiera, ombre di Liguria, in una calda mattina di marzo.
E rosso e foglie vive assetate di luce.
Il profilo delle rocce e l’acqua così turchese.
Affacciati, guarda giù, verso la trasparenza cristallina.
Affacciati, potresti quasi contare i sassi uno ad uno.
La costa, l’immagine della vera armonia delle Cinque Terre.
E l’onda lieve che batte piano sulla riva, leviga i sassi e poi si ritrae evanescente, con quel suo suono incantato.
E ancora, questa è la vista dall’ultima delle Cinque Terre, Riomaggiore.
Arriverai a Corniglia e non ti parrà quasi di essere in una stazione ferroviaria.
Quel binario davanti al mare e la grandezza dell’infinito, non se ne intravede il confine.
E poi si sale, Corniglia è l’unica delle Cinque Terre a non essere sulla costa.
Vi si trova una terrazza panoramica dalla quale lo sguardo si perde nelle insenature e in quel susseguirsi armonioso di promontori e rocce.
E incastonata come un gioiello, sopra l’abisso profondo, vedrai Manarola e le sue case raccolte.
E dall’altro lato lo sguardo trova ancora Vernazza e Monterosso.
Liguria di bagliori e luce che scintilla, Liguria di muretti e piante grasse.
E poi affacciati di nuovo, ancora guarda giù.
Vertigine.
E giallo e viola e riflessi del sole, un’esplosione di vita e di colori.
E rocce bianche e fondali marini, la limpida perfezione d’azzurro, così nitido e cristallino.
Un chiarore, uno schianto di luce e aria che inebria di freschi profumi e di purezza.
E’ l’aria del mare delle Cinque Terre.