Camminando vicino al mare, a Quinto.
In certi giorni il clima invoglia a una lenta pigrizia e vorresti soltanto sederti lì, sui sassi, a guardare l’onda che batte e sempre ritorna.
E l’aria ti scompiglia il capelli e ti accarezza il viso.
Camminando vicino al mare, a Quinto.
E non c’è bisogno di cercare il sole tra prospettive impervie e imprendibili, davanti al mare è il sole a trovare te.
Trova te, la scaletta che stai scendendo, le finestre spalancate di fronte all’azzurro, i mattoni rossi della creuza.
E soffia il vento amico e regala un gioco di colori, di luci e di ombre.
Lì, tra la creuza e la piccola spiaggia, ancora si trova il muto testimone di certe lontane fatiche che non conosciamo più, un lavatoio davanti al mare.
Chi un tempo visse in questa bella casa certo ne avrà usufruito.
Cesta dei panni, spazzola e sapone e poi un corda da stendere, come ancora accade ai nostri giorni.
La vasca grande e spaziosa e l’onda che picchia sulla scogliera.
E l’acqua che scende, le chiacchiere e il vociare delle donne al lavatoio.
Si inerpica la creuza, svoltato quell’angolo si gode di una prospettiva che per me narra tutta l’anima di questa terra.
E il fragore del mare incanta ed ammalia, trascina via con sé anche i pensieri.
Senza tempo, senza fretta, seguendo la melodia delle onde.
E seguendo il proprio sguardo che coglie scorci di impagabile bellezza.
Laggiù, davanti al spiaggia di sassi.
Dove tutto narra della potenza del sole e del vento, di quelle piante resistenti che crescono lungo la nostra costa di Liguria.
Rigogliose, forti, vive, si stagliano contro la linea dell’orizzonte.
E l’aria intrisa di salino penetra in ogni fibra, il profumo inebriante dell’abisso resta nella memoria e nell‘anima.
E il sole lentamente declina, brilla e luccica sopra le onde, laggiù, dove c’è un lavatoio davanti al mare.