A Genova, quando tira vento, hai un compagno bizzoso con il quale camminare, passo dopo passo nel turbine dell’aria che lucida il cielo e rende la città ancora più splendente.
E a volte io faccio così, lascio i mezzi di trasporto a periodi di maggior pigrizia e cammino insieme al vento, giù per le creuze del Carmine.
Quelli che amano i caruggi sanno che passando da un vicoletto all’altro si arriva lontano molto rapidamente, se ne sorprenderebbero quelli che invece amano solo le vie larghe e trafficate, non sanno cosa si perdono.
Io seguo il vento e vado a cercare i miei ritagli di cielo.
E poi, sempre, finisce che mi infilo in Canneto il Lungo.
E così fa il sole, tracciando a terra una linea perfetta.
Seguendo quel vento che è fratello del celeste cielo.
Poi magari a volte ho anche fretta ma non rinuncio mai a sbirciare nelle botteghe dei caruggi.
E in certi posti mi fermo sempre, in Canneto c’è una delle più incantevoli prospettive genovesi.
E il vento fa fremere quel bucato steso in Piazza delle Erbe.
E mentre percorro la salita che porta a Sarzano mi volto sempre indietro a cercare la bandiera di Genova in quel cielo limpido.
Quando cammino insieme al vento finisce sempre che vado anche nei posti dove non dovrei andare, in realtà vado proprio a salutare questi caruggi e mi piace ritrovarli sempre così, semplici e veri.
A volte poi chiacchiero anche con le persone che non conosco, finisce persino che mi capita di scoprire dei lettori sconosciuti di questo blog e questa davvero è una cosa bellissima.
Poi continuo a seguire il vento, poi vorrei scendere giù, andare in Campo Pisano, risalire, ritornare ancora e guardarmi indietro.
E so che lo farò di nuovo, ancora.
E anche questa davvero è una cosa bellissima.