Del mio gironzolare per caruggi mi piace anche capitare in certi vicoli per caso, alle volte, quando i negozi non sono ancora aperti e in certe pigre mattine quasi inaspettatamente silenziose.
Inizia così questa passeggiata, con la cupola di San Siro che si specchia nel vetro di una finestra di caruggi.
E quando la luce fa queste magie allora io so che è ancor più emozionante perdersi tra i vicoli senza alcuna meta, proprio come piace a me.
Così, scendendo verso la Maddalena, ammirando il sole e la linea dell’ombra.
Dividendo questo spazio di cielo con le creature dell’aria che si librano oltre i tetti e sotto le nuvole.
Dove puoi soltanto aspettare che tutto cambi e accade davvero in poco tempo, una magia che si ripete e non è mai uguale.
E poi giù, in Via della Maddalena dove ho visto passare una coppia di turisti con trolley, cartina e scarpe comode.
Stupore non solo mio, in queste parti così antiche di Genova.
E angioletti paffuti e il simbolo di Maria.
E cielo azzurro, ringhiere, finestre e terrazzini.
E vetri dove si riflette la chiesa della Maddalena.
E piante e facciate colorate di caruggi.
E sempre cielo turchese così intenso.
Sali e scendi, tra chiese e palazzi fastosi, nel tempo di questa primavera capricciosa.
Tra caruggi e panni stesi, tra incanti di luce e inaspettati specchi.
A volte non occorre davvero altro, basta soltanto il desiderio di saper vedere.