C’era un tempo una principessa, inizia così questo racconto e sebbene di lei io non possa narrarvi ogni istante proverò a ricordare alcune delle buone azioni di questa nobildonna genovese.
Lei vide la luce nel 1625, il suo nome era Veronica Spinola e apparteneva ad una nobile famiglia della Superba che annovera tra i suoi membri diversi dogi ed altre figure eminenti.
Lei, Veronica, ereditò il titolo di principessa di Molfetta da suo padre e andò in sposa a Gio Filippo Spinola, duca di San Pietro in Galatina.
E dovete sapere che il destino di lei è legato alla figura di San Francesco da Paola e al santuario a lui dedicato.
Scorrendo una delle biografie del Santo si legge che grazie alla sua intercessione Veronica riuscì a diventare madre, suo figlio si chiamerà Francesco Maria.
Un’esistenza fatta di agi e ricchezze ma la vita sa essere amara anche per le nobildonne, da lì a pochi anni Veronica rimarrà vedova.
Una principessa generosa, fu lei che a sue spese fece ricostruire il presbiterio e il coro della chiesa di San Francesco da Paola, si premurò anche di far rinnovare l’arredamento ligneo del coro e a questo provvide un artista del tempo.
Munifica e prodiga, Veronica pagò le spese per la sistemazione della strada oggi nota come Salita San Francesco da Paola, ne verrà sistemato l’acciottolato e verranno eretti muri di contenimento.
E così, visitando la bella chiesa di San Teodoro, è giusto rendere omaggio a questa genovese dal cuore grande.
Quando sarete lì chiedete di visitare la sacrestia, sopra la porta troverete un ritratto di lei.
E poi non mancate di andare dietro all’altare.
A terra troverete una lapide marmorea, è il sepolcro dei frati, le loro ossa sono proprio sotto ai vostri piedi.
E non solo, lì in quel luogo riposa la principessa di Molfetta, lei volle restare nella chiesa alla quale era affezionata e insieme a lei ci sono anche diversi membri della famiglia Spinola.
Dovrete scendere questa scaletta che vi condurrà in una piccola cripta.
Si ha l’impressione di essere calati in una scena del film Il nome della Rosa, così si presenta l’apertura del sepolcro che raccoglie i resti mortali dei frati.
E poi c’è la tomba di lei.
E vedrete certe antiche placche, questa riguarda proprio la tomba di Veronica.
E questa invece si riferisce a Isabella Spinola, mi ha colpito la raffinata bellezza delle incisioni e poi, come è normale che sia, luoghi come questo sono sempre di forte impatto per chi li visita.
Girando per la città si scoprono vite e storie a volte poco note, sono le vicende di chi ci ha preceduto e ha lasciato una traccia di sé che ancora persiste.
Nella sacrestia soffermatevi sul ritratto di lei, ha l’espressione pacata, un manto austero e il suo sorriso è appena accennato.
Questo è il volto di Veronica Spinola, principessa di Molfetta, ancora adesso sotto a questo quadro si leggono le parole incise in sua memoria.