Correva l’anno 1780 quando un genovese, Stefano Romanengo, aprì questo negozio che ancora è uno dei più lussuosi e ricercati della città.
Al tempo Genova aveva un porto in piena attività, fiorente nei commerci con le lontane terre d’oriente.
E fu a quell’epoca che si affermò, nel cuore della città, l’arte della confetteria di cui ancora ai giorni nostri sono maestri i rappresentanti della famiglia Romanengo.
Questo negozio, situato in Via di Soziglia, conserva tutto il suo antico splendore, lo si percepisce negli arredi, negli specchi, nel legno scuro del suo bancone, nelle rafffinate decorazioni dei suoi soffitti, nel luccichio del suo lampadario.
Le sue vetrine, poi, sono un gioiello di incantevole eleganza.
E sono una vera delizia i loro fondant dai colori sgargianti e dal sapore dolcemente zuccherino.
Ma qui troverete anche confetture, preparate con antiche ricette, per le quali si utilizzano solo frutti freschi e di altissima qualità, conserve di manna e di petali di rosa, sciroppi di frutta dai diversi gusti, che vengono presentati in eleganti bottiglie.
E poi, se vorrete acquistare i loro preziosi confetti, da Romanengo troverete delle rarità.
Mandorle, pistacchi e pinoli confezionati all’antica maniera, con la carta blu e spessa che distingue questo negozio, richiusa da un semplice spago.
E ugualmente belle sono le confezioni regalo, che racchiudono i loro frutti canditi ghiacciati, una particolare specialità che vi presenteranno in scatole di legno molto eleganti con il coperchio decorato con antiche stampe.
E all’interno, sotto i vetri del bancone, ecco i plateau delle loro pregiate raffinatezze.
E oltre ai cioccolatini ci sono scorzette d’arancio, clementine, kiwi e ananas, canditi e tuffati nel cioccolato, spesso e fondente.
Sono deliziosi i dolci di Romanengo, tra i loro estimatori si annoverano anche la Principessa Sissi e Giuseppe Verdi.
Quando verrete a Genova, mentre passeggiate tra i miei amati caruggi, tra torri medievali e piazzette, tra vicoli stretti e ripidi, fermatevi da Romanengo, guardate la vetrina e poi scegliete.
Ci sono canestrelli e quaresimali, i dolci di marzapane di antica tradizione tipici della mia città, marron glacè e finocchietti e pastiglie di zucchero, veri fiori di viola canditi e poi, ancora, mentine e ginevrine.
Qualunque cosa porterete con voi, alle vostre case, sappiate che con lo zucchero di Romanengo racchiude in sé tutta la dolcezza della vera Genova.
questo post fa venire voglia di uscire ed andare in qualche pasticceria per poi tornare a casa con un piccolo cabaret…però ho già messo le castagne sui cerchioli della stufa.
Oggi pomeriggio! Giusto, oggi pomeriggio andrò in qualche Romanengo cittadina.
Ah, le castagne, che buone!
Eh, sì, ogni tanto ci vuole qualche dolce gratificazione, fa bene!
Sbizzarrisciti, Pani!
Cara jessica,
con tutta questa dovizia di particolari spero che i Romanengo ti abbiano almeno sganciato ‘agratis’ una scatoletta di gocce di rosolio… anche se ne sono poco convinta. I dolci sono buonissimi, ma i prezzi stellari…come hai ben documentato in quella foto in cui si vedono i prezzi.
A proposito di confetti, lo sai che ho scoperto che i ‘fenuggetti’ (i finocchietti), piccoli confetti dal tipico sapore, che si mettono insoeme ai confetti normali per i battesimi, usano solo a Genova? Qualcuno può confermare la notizia?
Baci
rita
Pare anche a me che i finocchietti siano tipici solo di Genova, attendiamo conferme, comunque!
I dolci di Romanengo, cara Rita, sono unici al mondo e qualunque prezzo abbiano vale la pena di provarli…un bacione!
Il negozio sembra uno scrigno. Sarà che sono abituato alla deprimente pasticceria del paese, ma l’ambiente della foto sembra da film.
E poi il problema con i dolci è che sono pure belli da vedere. Magri fossero buoni, ma ripugnanti alla vista. No! Hanno tutte le fortune.
Vero? Belli e buonissimi! Sì il negozio è una meraviglia! Guarda, non sapevo cosa fotografare da quanto è bello!
Devi fotografare tutto. Le immagini (almeno quelle!) non fanno ingrassare.
Infatti! E ci mancherebbe… 😉
che meravigliaaaaaaaaa!!!! adoro le pasticcerie! e questa è qualcosa di davvero speciale! me la devo segnare se capito in quel di genova! un abbraccio grande e grazie per i commenti affetuosi che mi lasci sempre.
Tesoro…lo sapevo che ti sarebbe piaciuta, tu che ami così tanto dolcini, dolcetti e delizie!
Grazie cara 🙂
Io i confetti non li mangiavo mai, non mi piacevano per niente…poi mi hanno fatto assaggiare quelli buoni, non so da dove venissero, ma erano quelli originari di qualche posto che li fa buonissimi 🙂 E comunque questi negozi antichi hanno tutto un loro fascino particolare…
I confetti mi piacciono da matti…e poi è vero, questi negozi così d’atmosfera sono davvero affascinanti..
Ciao sorellina…mamma topa…più che una confetteria sembra una gioielleria! Che spettacolo. Qui le spose non hanno che l’imabarazzo della scelta e ho letto tralaltro di gusti originalissimi. Buoni! Meno male che almeno questa volta avevo appena finito di rosicchiare e anche parecchio.
E’ tutto buonerrimo in questo posto, topina…buono e bello!
Ecco, mi sono persa anche stavolta nel tuo blog. Dopo un viaggio in treno, tornata a casa stasera, stanca ma felice di aver trovato tanta grazia, qui da te.
Il negozio ideale per dolci auto-coccole.
Buon inizio di settimana Miss Fletcher
Assolutamente sì tesoro, e sono coccole deliziose !
Le vetrine certamente, ma quello che c’è dentro… SLURP!
Anche qua vicino (a Sulmona) siamo famosi per i confetti che ordinano da tutto il mondo. Io vado pazzo per quelli al cioccolato. 🙂
Uh, è vero…I confetti di Sulmona sono famosissimi e buonerrimi!
Io non ci potrei fare il commesso. Fallirebbero dopo una settimana.
Siamo in due….
che spettacolo…
Eeh, anche l’occhio vuole la sua parte, oltre che il palato!
rick, ti farebbe bene, metteresti su un po’ di ciccia o hai paura di diventare un boccone prelibato per i cinesi?
Infatti, Pani, è quello il motivo…paura!
uhhh…sì, sì, conosco romanengo, mio padre è genovese, tutte le volte che andava a genova portava sempre a casa il pacchettino di romanengo, mi ricordo ancora le violette candite e i chicchini al rosolio!
Ma dai 🙂 ? Non sapevo che vieni da zena! Che delizi le violette e le gocce di rosolio!
C’erano della tavolette di cioccolato enormi a eurochoccolate! L’involucro sembrava di un cioccolatiere di ragusa ma poi ho letto bene ed ho svelato l’arcano, non le ho prese però.
Ciao! Eh…non sai cosa ti sei perso, la prossima volta prova…ne vale la pena!
Adoro quel negozio, anche se negozio non è abbastanza. Per me è una vera boutique di dolci, un museo per gli occhi il paradiso per il palato!
Un saluto ad una mia compaesana! 🙂
Sarah
Ciao Sarah! Che piacere averti qui, grazie della visita!
E’ vero, negozio è riduttivo…pensa che l’altro giorno sono passata da loro e mentre aspettavo sono rimasta incantata a guardare come la ragazza impacchettava i dolci, un’artista!
A presto Sarah…
sì, ci son stato, l’anno scorso in primavera… abbiamo preso i pinoli ricoperti, che carini… e quando li offrivamo dovevi sentire mia moglie a decantare il negozio, d’altra parte il merito era suo che l’aveva letto da qualche parte e, cocciuterrima, mi ci aveva tradotto.
il post, per la cronaca, l’ho trovato cercando “confetti” con il tuo cerca…
Ah, ma allora un po’ la mia Zena la conosci! Beh, tua moglie ha decisamente buon gusto, i dolci di Romanengo meritano davvero!
Romanengo è un’istituzione è tutto quello che si trova nel suo negozio è squisito dagli arredi ai cioccolatini,escluso il conto….
Una vera istituzione, giuste parole Nicla!
Incinta a termine della mia primogenita mi dissi”Se maniman muoio di parto non ho mai assaggiato le paste di Romanengo”(notare l’ottimismo)
Comprai tre paste per merenda :due tipo africani e un tronchetto al cioccolato delizioso(prezzo equivalente ad un pacco di pannolini da neonato) .Li mangiai li,senza vergogna in piazza Campetto, con la classica avidità da voglia gravidica. Ora me le gusterei con più calma
Irene nacque il giorno dopo, evidentemente incuriosita da tanta bontà!