Un tratto di Canneto il Lungo

C’è un punto di Canneto il Lungo dove mi fermo sempre.
Come se.
Come se non si potesse evitare di farlo e d’altra parte per me è sempre così.
Anche quando c’è tanta gente mi appoggio al muro per qualche istante.
C’è un gioco di colori e potenti contrasti, dal giallo al rosso, sacro e profano, in questo tratto di Canneto il Lungo.
Una danza di ombre soffuse, lievi e sfumate.
E pianticelle, foglioline che si gettano giù, vasi che ospitano la vita.
E finestre.
E sguardi.
Nella piccola e candida nicchia la Madonnetta silenziosa veglia sul vicolo.
E sguardi e parole.
C’è un punto di Canneto il Lungo dove mi fermo sempre.
E ci sono due figure femminili dalle fattezze aggraziate e armoniose.
Si perdono i loro occhi, si perdono nella vastità di queste antiche vie, in un orizzonte di case e di tetti.
Ci sono sguardi e parole che non puoi sentire.
Eppure, in questo punto di Canneto il Lungo, sembra di udire l’eco di queste voci.
Pronunciano parole sommesse, sussurrate, osservano te e il tuo cammino, custodi di una strada, di un mondo e di un passato.
Ti accompagnano, guardiane di un tempo ostinato e tenace, sguardi cortesi e vigili nello scrigno della città vecchia.

Canneto il Lungo

15 pensieri riguardo “Un tratto di Canneto il Lungo

  1. Tante mie amiche hanno paura a passeggiare nei vicoli: Quanti tesori si perdono!!! Occorre camminare a naso all’insù per scoprire le bellezze di certi portali, le ricchezze pittoriche delle facciate di certi palazzi che per incuria o altro sono affidate alle intemperie e così si potranno più sveltamente ricoprire di una tinteggiatura anonima. La Genova più bella è proprio lì, dietro a certi portoni che nascondono atrii infiniti e statue testimoni della sua grandezza passata. Mi sono sentita molto orgogliosa di mostrare tutto questo ad una mia amica romana che, pur essendo abituata allo splendore della sua città, è rimasta a bocca aperta nello scoprire questi tesori che noi, da bravi e ‘rusteghi’ genovesi , non sappiamo o non vogliamo valorizzare. Grazie di esistere,Miss un abbraccio

    1. Hai ragione, cara Anna, la Genova più bella e quella più vera è proprio nei caruggi, è incomprensibile che alcuni genovesi non conoscano i vicoli e non li frequentino: è l’anima della città, la sua storia e il suo respiro.
      E sai, a proposito di questa immagine, ti svelerò un mio pensiero.
      Da tanto volevo pubblicarlo, adesso è qui, questa foto mi è tornata alla mente giusto l’altro giorno mentre parlavo con un’amica che non frequenta i vicoli.
      E allora ho pensato a queste due figure protese su Canneto, stanno lì e ognuna guarda in una diversa direzione, aspettano.
      E pensano: verranno? Verranno tutti coloro che non osano scoprire i caruggi?
      So che puoi capirmi. Un grande abbraccio a te cara amica, i miei complimenti per il tuo impegno con i visitatori foresti, è una gioia far scoprire le bellezze di Genova a chi non le conosce.

  2. Quelle figure sulla sinistra sono davvero uniche. Ti immagini averle come dirimpettaie? Per chi abita di fronte si può dire che facciano parte dell’arredo domestico 🙂 un bacione cara, buon sabato

  3. Miss, dice bene stravagaria, per i dirimpettai dev’essere quasi come averle in casa… e io sono sicuro che se la dirimpettaia fossi tu, con un piumino le spolvereresti tutte le mattine…

  4. Si, sono convinta anch’io cara Miss Fletcher che quelle due figure si scambino effettivamente commenti sottovoce…e mi sa che sono anche un pò pettegole. Ma poi la piccola edicola riporta tutto alla calma vigile ed alla protezione, come suggerisci poeticamente.
    Un abbraccio Susanna

  5. Magnico Canneto il lungo….ispiratore di pensieri e senzanioni poetiche e bellissime….come vorrei essere li in compagnia di grandi amici e amiche Te in primis!!!

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