In barca, vicino al Ponte Reale

Una strada di Genova, un’altra epoca, un frammento di vita.
Via Carlo Alberto, oggi denominata Via Gramsci, la gente che cammina e sullo sfondo Ponte Reale che un tempo collegava Palazzo Reale al mare.
Un ponte perduto, sacrificato alla modernità, è stato demolito per lasciar spazio alla costruzione della Sopraelevata.
In altri anni, invece, si passava ancora sotto a Ponte Reale.

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Cartolina appartenente alla Collezione di Eugenio Terzo

Via Carlo Alberto, il mare e la gente di mare.

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E due giovani donne, si affacciano e volgono lo sguardo verso il fotografo.

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E ancora un’altra imbarcazione che ospita diverse persone a bordo.
Cappelli, baffi importanti, sguardi seri.
E un giovane uomo, quasi spavaldo nella sua posa, ostenta sicurezza.

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Sullo sfondo, in lontananza, il Ponte Reale.

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Non c’è vento, in questo giorno da ricordare.
Ci sono gli amici, i parenti, le persone con le quali condividere la gioia di una giornata particolare.

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Una famiglia.
La madre affabile e compita, il ragazzino timido con il cappello tra mani, il padre, gran lavoratore, uomo semplice e apparentemente anche un po’ impacciato.
Sulla destra un gentiluomo dai modi eleganti: lui è un uomo d’affari, uno che i soldi li fa girare.
E ci scommetterei, si tratta del padrone della barca.

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Non per tutti questo è momento felice.
Come sempre accade, c’è una persona che colpisce la mia attenzione.
Una donna di fascino, ritrosa e schiva, ha gran gusto per gli abiti, il suo vestito ha il corpetto rifinito con pizzi elaborati e le maniche ampie, sul cappello paiono esserci piccole roselline.
Sta seduta su una sedia e si regge alla corda, la barca dondola sul mare di Genova.
Lei tace, tace e si annoia.
Lei è la moglie del proprietario della barca, compie il suo dovere di sposa fedele e devota ed è qui, dove ci si aspetta che lei sia.
Eppure io ne sono sicura, io lo so: lei vorrebbe essere altrove.

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Sorrisi aperti, in un istante sospeso.
A Genova, tanto tempo fa.

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L’uomo con la bombetta, il tipo con la barba.
Borghesi e marinai.
Genovesi, lo darei per certo.

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Le persone che avete veduto escono da un album dei ricordi, questa fotografia un tempo appartenne a qualcuno che voleva conservare memoria di quel giorno.
Io l’ho comprata e adesso è parte della mia piccola collezione, quindi come sempre tutto ciò che avete letto è un gioco della mia fantasia.
Una giornata sul mare, in un altro tempo: per alcuni è un lavoro, per altri è un diletto.
E sullo sfondo, una parte di Genova ormai perduta: in barca, vicino a Ponte Reale.

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11 pensieri riguardo “In barca, vicino al Ponte Reale

  1. Peccato per quel ponte, dalle foto che ho visto qui la sopraelevata non è minimamente all’altezza (per usare un eufemismo).
    Questa foto in particolare è molto bella ed é sempre divertente immaginare le identità delle persone che compaiono su queste vecchie foto… e in questo non ti batte nessuno. Bacioni cara, buon lunedì

    1. La Sopraelevata serve e alcuni le trovano un pregio: percorrendola si ha un magnifico panorama di Genova.
      Vero eh, resta il fatto che io la detesto e ne farei a meno, il Ponte Reale era una meraviglia, peccato davvero averlo perduto.
      Grazie Viv, un bacione a te!

  2. Miss, si dice che il gioco sia bello quando è corto… invece il tuoi giochi di fantasia restano belli anche se perseverano… ti sei dimenticata però, di immaginare dove quelle persone siano dirette… a me sono simpatiche, che dici delle Cinque Terre, a quei tempi, raggiungibili solo per mare?… d’altra parte, sulla barca (Anteo?), qualche faccia da Sciacchetrà non manca…

    1. Oh, Sergio, io mi diverto un sacco con queste immagini antiche, questa è abbastanza particolare secondo me.
      E sai che alla meta non avevo proprio pensato? Cinque Terre, perfetto Sergio, non saprei trovare destinazione più adatta!

  3. secondo me la signora è la moglie del padrone, costretta partecipare a questa gita, forse coi dipendenti della ditta del marito… chissà! Come sempre Miss la tua immaginazione apre mondi

  4. Adoro questo tuo “rispolverare” cartoline d’epoca ed imbastire storie VERE. Si, per me sono realmente come le descrivi e si fantastica insieme, accompagnati dalle tue ricercate descrizioni.
    Un abbraccio Susanna

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