Vortice

Penso.
Ieri non eri tu, no.
Eri una donna che non conosco.
Ci siamo persi in un vortice di parole, io e te.
No, non eri tu ed io me lo ripeto, mentre la tua voce rimbomba nella mia testa.
Penso, penso.
Ci siamo confusi in una turbine di malintesi, ci siamo ritrovati nell’intensità di un abbraccio.
Ma poi, quel vortice di parole ti ha allontanata da me ed io ora sto cercando invano un filo invisibile che mi riconduca da te.
Dove sei?
Pensa, maledizione, pensa!
E intanto respiro, riprendo fiato, chiudo gli occhi.
E ti vedo.
E respiro.
E salgo questi gradini, uno ad uno.
In un vortice.

scalinata-camillo-poli

16 pensieri riguardo “Vortice

  1. Che meraviglia, che architettura elegante, armoniosa ed equilibrata. E che bello ciò che hai scritto anticipando la foto. Per rimanere nella poesia, mi sovviene anche “Ho sceso dandoti il braccio, almeno un milione di scale…”
    Un abbraccio cara amica
    Susanna

  2. Miss, è intrigante ciò che hai scritto, cioè, mi pare che tu abbia introdotto adeguatamente questa magnifica scala… d’altra parte, sarebbe stato uno spreco utilizzarla solo per cambiare le lampadine…

  3. …..é vero il detto ” il mondo é fatto a scale chi le scende e chi le sale ” …ma questa monumentale scala é bella e progettualmente perfetta come é perfetta la poesia dell’innamorato impaurito di aver perso la sua donna in un vortice di malintesi…bellissima carissima un abbraccio grande Miss!!!

    1. Grazie carissimo, questa scala da qualunque prospettiva la si guardi è un bellissimo gioco di curve, mi è sempre piaciuta, poi le parole per raccontarla sono venute da sole.
      Un abbraccio grande a te Pino e buona giornata!

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