Il sorriso migliore

Doveva essere tarda primavera, probabilmente era un pigra domenica, credo di poterlo evincere dalle serrande tutte abbassate in una via quasi deserta.
Ed era il 1938, in questa strada un tempo dedicata a Carlo Alberto e poi in seguito ad Antonio Gramsci del quale ancora porta il nome.
E ognuna di queste giovani donne indossava il suo sorriso migliore: pulito, onesto, sincero e carico di tante speranze a proposito di tutto quello che ancora doveva accadere.
A Genova, nel 1938.
Una di loro porta pure un fiocco bianco tra i capelli, tutte hanno questi abiti leggeri, così semplici e tenuti con la giusta cura.
Insieme, appena per alcuni brevi istanti che saranno memoria dolce di giorni lontani.

E in quel tratto di strada c’era una pescheria di certo molto fornita con i doni del mare, lì accanto si trovava una bottega per provetti pescatori che avrà avuto di sicuro i suoi fidati clienti.
Non c’era la sopraelevata davanti alle case alte e antiche, a breve distanza il mare cantava e ferveva la vita del porto, c’era un mondo che a poco a poco ha mutato aspetto.
E c’era lei con il suo sorriso, i ricci scuri, gli occhi grandi spalancati su questo 1938.

E ancora un altro istante da non dimenticare di una giornata trascorsa insieme.
E poi ognuna ricorderà un diverso dettaglio: un frammento di tempo trascorso, certe parole, certe risate, le piccole gioie che sanno rendere più dolci i giorni della nostra vita.

Era il 1938, forse era primavera.
Non so dirvi cosa sia accaduto a queste giovani donne e quale sia stato il loro cammino nel mondo, mi piace pensare che siano rimaste sempre unite e complici, nei tempi difficili e poi anche negli anni della quieta prosperità.
E così una mattina di gennaio ho voluto riportarle ancora in quel luogo che anche loro di certo conoscevano bene e ho pensato che fosse proprio un’emozione bella per me essere proprio lì dove un tempo furono scattate queste fotografie.
Era il 1938 e ognuna di loro indossava il suo sorriso migliore.

22 pensieri riguardo “Il sorriso migliore

  1. Il rintocco “pesante ” di quella data, dà la misura della capacità , delicata ed efficace insieme, nel “suggerire”,piuttosto che raccontare. Bravissima, come sempre.

  2. carissima che bella espressione che dici quando ….non so cosa sia successo a queste donne, sicuramente si saranno sposate chissà? religiose? chissà?
    le date da te riportate sono eterne,ogni giorno e un dono di amore grazie Miss.

  3. Riportarle nei luoghi in cui sono state insieme e felici è proprio uno di quei gesti a cui solo tu potresti pensare. Bello che tu abbia trovato la serie completa delle foto… o chissà, magari anche le altre due avevano fatto una foto da protagoniste… un bacione cara!

    1. Grazie cara, è una cosa abbastanza da me, in effetti. Ho preso tutte le foto che ho trovato di loro, sono piccole immagini di poco valore, probabilmente, ma a seconda di come le guardi possono essere anche molto preziose. Grazie Viv, un bacione a te.

  4. Non so dirvi cosa sia accaduto a queste giovani donne…..
    Era il 1938….
    E di una cosa siamo certi, la guerra era alle porte, è come quando guardo le vecchie foto di mia madre che nei vestiti, acconciatura e semplicità nel porsi davanti ad una macchina fotografica, molte similitudini vi trovo.
    Purtroppo la spensieratezza di quei giorni dovrà fare i conti con la tragedia più disumana che l’ uomo è riuscito a generare “la guerra”.
    L’augurio che abbiano poi tutte ritrovato il sorriso e la spensieratezza di quella foto.
    Ci piace pensarle così.

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