Un treno alla Foce

– Ti ricordi che là c’era quel locale con il vagone del treno?
– Eccome, impossibile dimenticarlo!
– Guarda, c’è ancora!
C’è ancora?
Chi l’avrebbe detto, è davvero passato tanto tempo e molti anni dopo, affacciandomi da Via Nizza e guardando verso la prospettiva di Via Casaregis, grazie ad un’amica ritrovo per puro caso un posto dove sono stata molte volte.
Sorpresa e stupore, le lancette dell’orologio vanno all’indietro.
Certo, il locale da allora ha cambiato nome.
E poi quando ci andavamo noi avevamo nel portafoglio le mille e le diecimila lire, era proprio un altro tempo, se si arrivava in ritardo ad un appuntamento tra l’altro non c’era proprio modo di avvisare: ricorderete che c’è stato un periodo molto distante in cui nessuno di noi aveva un telefono in tasca.
E malgrado questo ce l’abbiamo fatta comunque a mantenere amori, amicizie, legami più o meno importanti o profondi.
In quel tempo lì, in quegli anni vivaci e turbolenti, certe volte avrei anche voluto avere i capelli arancioni come Cindy Lauper e mi sarebbe piaciuto sfoggiare quel suo trucco esagerato, del resto lei cantava per noi le nostre canzoni, diciamo che a modo nostro anche lei era una di noi.
Dunque, all’epoca amavo andare in quel locale della Foce che era in parte allestito nel vagone di un treno.

Ora non ricordo esattamente cosa mi piacesse mangiare in quel posto e per la verità, se vi ricordate, in quel periodo della nostra vita eravamo soliti mangiare cose incredibili ad orari impossibili e poi dormivamo come sassi. Eh.
Di quel posto là mi ricordo che era molto gettonato e ricordo anche di aver fatto lunghe disquisizioni e chiacchiere seduta proprio in quel vagone del treno.
A dirla tutta, a volte ho l’impressione che allora mi sembrasse tutto molto complicato e invece, forse, era tutto molto più semplice e noi non lo sapevamo.
E riguardo a certi luoghi mi pare di avere un certo genere di memorie non proprio definite, sono certa che capiti anche a voi.
Non sono esattamente sequenze di immagini, di parole e di eventi precisi: sono frammenti in cui ti rivedi e sei ancora una volta la persona che sei stata in un tempo diverso.
Porti la tua gonna preferita, le giacche con le spalline che poi passeranno di moda, le scarpe con la zeppa e il lucidalabbra lucente.
E rivedi certe cose di te e di altre persone che conoscevi: un sorriso, un movimento, c’è una musica in sottofondo, forse è una canzone di Ivano Fossati.
E ci sono le cassette da ascoltare in macchina, il finestrino giù, le rotelle di liquirizia in borsa, gli esami da preparare, le magliette corte, le amiche, i progetti, i jeans con la cerniera sulle caviglie e tutto il tempo che deve ancora venire.
Dopo aver trascorso una serata in quel posto là dove andiamo a sederci nel vagone di un treno.

20 pensieri riguardo “Un treno alla Foce

  1. ….e tutto il tempo che deve ancora venire.
    E’ proprio così ognuno ha i propri ricordi della propria gioventù con il futuro davanti.
    Visti ora quei momenti hanno un sapore speciale.
    Rimpianti no, l’importante è averli vissuti appieno, è quello che auguro a tutti i giovani di oggi di viverseli il più possibile quei loro momenti di gioventù in modo reale non vegetando, coma ha ben descritto Lei Miss, in cui noi forse abbiamo anche avuto la fortuna di vivere momenti di cambiamento epocale.
    Buona giornata.

    1. Grazie Carlo, felice che il mio post sia così apprezzato.
      Sì, quella cosa di avere tutto il tempo davanti ancora è la più grande forza della giovinezza, rende tutto possibile e straordinario.
      Buona domenica a lei!

  2. Oh Miss !! Cosa mi fai ricordare il mitico BLA BLA !!! Certo anche io in quegli anni andai un paio di volte in quel locale ..ricordo i tavolini dentro il vagone anche se ho fumosi ricordi delle situazioni …verosimilmemte l’ abbigliamento era quello descritto da te… pensa che un paio di jeans un po’ particolari con le cerniere in fondo, le mie figlie li hanno recuperati con il ritorno della moda a vita alta e… risultano molto fashion agli occhi delle loro amiche !!!… Tutto torna !

  3. Miss, beata te che hai ancora i ricordi a portata di mano… i miei, invece, oltre a essere più lontani nel tempo, devono anche attraversare l’Atlantico…

  4. Ussignur che viaggio nel passato! Ti ricordi che quei lucidalabbra con la pallina lasciavano le labbra secchissime? Io lo sceglievo sempre al sapore di arancio… che bella l’idea della dependance del locale nel vagone! 😊 buona domenica!

  5. Che coincidenza! Giusti pochi giorni fa avevo scoperto pure io della sua continuata esistenza! Sospetto che abbia chiuso per un certo periodo. Comunque un posto fondamentale della mia giovane età adulta!

  6. Io non ho mai conosciuto quel locale(sono un po’ più datata certamente), ma il racconto e i commenti mi hanno molto incuriosito,fatto pensare a ritroso nel tempo passato della giovinezza. E questo a me fa bene al cuore.

  7. quanti ricordi mi hai fatto tornare alla mente con questo post!! Anch’io andavo spesso in quel locale, avevamo una compagnia di Genova, e spesso ci ritrovavamo lì per trascorrere la serata. Certi locali hanno fatto la storia della nostra giovinezza, ed è bello vederli ancora lì, nella loro immutata presenza. 😉

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