Scoprendo Salita Superiore San Gerolamo

Vi porto con me, ancora, in questa passeggiata tra i colori di una delle mie creuze.
Si snoda così, in dolce pendenza, la nostra Salita Superiore San Gerolamo, percorrendola in discesa da Via Lorenzo Costa si arriva in breve tempo in Piazza Goffredo Villa.
E questa è per me una creuza di ricordi di corse senza fiato, del mio Walkman nella tasca della giacca, di uno zainetto sulle spalle con i libri per i compiti e quindi sì, è uno di quei luoghi che mi ricorda quegli anni là.

Poi non lo diresti mai, ma se osservi da lassù in cima, là tra quelle case, vedrai persino la linea azzurra del mare.

E poi ancora scendi, passo dopo passo su quei mattoni rossi che in passato ho tante volte percorso e anche spesso fotografato.

E ancora, guardando tra i palazzi, ad un tratto si scorgono una parte di Ponte Caffaro e certe prospettive della nostra Circonvallazione a Monte.

Scendendo ancora mi vengono poi alla mente certi negozietti che un tempo c’erano qui, ricordo alla perfezione una piccola merceria molto fornita, era una di quelle botteghe di quartiere così preziose, con una vetrina di piccole cose belle: bavaglini, strofinacci da ricamare, calze di lana calda e rocchetti di filo.
E no, non c’è più ma io non l’ho dimenticata.
E intanto così cade quella luce potente che illumina la creuza.

Qui, come in molti luoghi genovesi che hanno legami certi con il passato della città, ancora si trovano le tracce di antiche devozioni.

E poi, nel tempo della chiara primavera, nei giardini i fiori sbocciano generosi e colorati.
Così era, in quel giorno di marzo dello scorso anno, dal muraglione ecco il glicine odoroso proteso sulla creuza.

Una meraviglia dal profumo delizioso si stagliava gentile contro il blu di Genova.

Ancora si continua a percorrere Salita Superiore San Gerolamo, a partire da un certo punto i mattoni lasciano il posto all’asfalto, tuttavia resta ancora questa suggestione antica.

Sotto le geometrie del cielo a me così care.

Nella prospettiva di una magnifica creuza, tante volte percorsa con il passo leggero, come sempre accade con i luoghi delle nostre quotidiane consuetudini, nella vertigine colorata di Salita Superiore San Gerolamo.

18 pensieri riguardo “Scoprendo Salita Superiore San Gerolamo

  1. grazie Miss in questo periodo di clausura non posso percorrerlo, ma abitando in corso Paganini ci passerò appena possibile. Un abbraccio

  2. ……per me una creuza di ricordi di corse senza fiato, del mio Walkman nella tasca della giacca, di uno zainetto sulle spalle con i libri per i compiti e quindi sì, è uno di quei luoghi che mi ricorda quegli anni là……E’ così, a volte ripercorrendo certi luoghi, specialmente se meno frequentati (che sentiamo più nostri) si rivive certe sensazioni , leggerezza e spensieratezza, tipiche della gioventù, prive di tutto quello che la vita riserberà, ed è un bel sentire.
    Grazie e Buona giornata Miss.

    1. Vero, Carlo? A volte sembra che sia anche passato appena un istante da quegli anni là e questo credo che accada per la magia dei luoghi.
      Grazie a te Carlo, buona giornata!

  3. Un ricordo delle elementari: quando arrivavo in cima in via Costa spesso, di inverno, un forte vento freddo mi investiva. Poi fatti pochi metri le raffiche cessavano ed il vento non c’era più. Si concentrava in quel punto, alla fine della salita di San Gerolamo, alla confluenza con via Costa: veniva giù dalla salita Cavallo, l’antica salita dell’agonia.

    1. Vero, il vento sceglie percorsi imprevedibili, a volte. Che belli i nostri i nostri ricordi di quei tempi là, grazie di aver condiviso il tuo Gian Franco, buona giornata.

  4. Questo tuo post che parla di un tragitto che facevi abitualmente da ragazza, mi ha fatto pensare ai luoghi della mia gioventù. Percorsi con zainetto e walkman epoi..il sole e il mare!
    Un grande abbraccio Miss Fletcher
    Susanna

  5. Mille grazie carissima miss Fletcher per aver condiviso con noi “i bellissimi luoghi delle vostre quotidiane consuetudini”,in questo momento così lontano da noi, ma sempre presenti nella memoria.
    Un abbraccio stretto,
    Els

  6. la nostra Genova è ricca di contrade, di scorci dove lasciare correre i ricordi, la fantasia. Ogni passo può essere un’emozione se la si vive col cuore, e noi liguri sappiamo farlo… 😉

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