È la didascalia posta sul retro di questa fotografia a raccontare un instante e a suggerire il titolo che vi porta in questo mondo lontano: in villa ad Albaro.
In villa ad Albaro, in un giorno felice e di certo importante, con questa incomparabile eleganza, nei modi e nelle maniere e anche nell’abbigliamento sofisticato: questa signora porta un copricapo raffinato con piume vaporose e piccoli preziosi orecchini.
In posa per la foto di gruppo, con quel garbo che è sinonimo di un certo stile.
Ecco gli abiti alla moda e la finezza dei tessuti, le tre signore appartengono certamente alla buona società genovese.
Un completo a quadretti, i guanti bianchi, la borsina piccola: nulla è lasciato al caso.
E poi le scarpe con i tacchi a rocchetto, i fiocchi e i passanti.
Quel certo stile, sempre.
E ancora la fastosa eleganza dei cappelli favolosi: qualche istante davanti allo specchio, un velo di cipria, una collana importante, un profumo dal sentore di rosa.
In un tempo per me semplicemente immaginato, in villa ad Albaro.
Che delizia il tailleur!
Sì, elegantissimo!
Sì concorso con Eliana, il tailleur del tempo con gonna lunga e ampia era davvero molto ricercato per la sua sobria eleganza !
Sobrietà è la parola perfetta, cara, hai ragione!
Miss, la villa non si vede, ma penso, sia stata in proporzione all’eleganza delle tre signore…
Eh sì sicuro, loro tre sono magnificamente eleganti e non per caso.
Per avere quei vestiti oggi, ci sono persone che farebbero qualunque cosa.
E davvero! Grazie caro Eugenio, buona serata.
La signora a sinistra ha un cappello da rubare subito!
Immagino la didascalia, quella calligrafia d’altri tempi, la stilografica… un dettaglio delizioso di per sé. Bacioni!
Eh come al solito di stile te ne intendi, quel cappello è a dir poco favoloso.
Un bacione a te, cara!
L’esprescion da scignoa co-o taieur l’ò vista in sce ‘na tonba a Stagen…
L’espressione della signora col tailleur l’ho vista su una tomba a Staglieno…
Sono le espressioni dell’epoca, secondo me.