Quante strade conosce la carità?
E quante mani generose hanno lasciato una moneta tintinnante per donare sollievo al prossimo?
Qui, nella città vecchia, l’altruismo guidava queste persone verso quelle cassette delle elemosine che già vi ho mostrato.
Una si trova in Vico San Pietro della Porta, ve ne ho parlato qui, nell’articolo nel quale vi narro anche del Magistrato di Misericordia.
E la seconda è in Via della Maddalena e qui trovate il post.
Ma le strade della carità sono numerose, a volte in ombra e nascoste, a volte sono percorse da molti di noi.
E si cammina, ognuno verso la propria meta, siamo spesso distratti dai nostri pensieri.
E allora oggi voglio mostrarvi qualcosa che forse molti di voi non hanno mai notato.
Vi porto in Via delle Grazie, nella parte bassa si trova una bella edicola.
Che c’è di strano?
Certo, dall’immagine non potete vedere nulla ma osservando bene nel muro potrete notare il vano che un tempo ospitava la cassetta dell’elemosina.
E poi ancora, la carità conosceva la via di un piccolo caruggio, alle spalle dell’affollata Via San Lorenzo.
E’ Vico del Gesù, dove di nuovo troviamo un’edicola votiva.
E sotto lo spazio per la cassetta.
Un’immagine sacra della Madonna o di un santo.
Era così che i più ricchi donavano ai più poveri, lasciando le elemosine in quelle cassette.
Così era in Vico Cinque Lampadi.
E qui le cassette erano due, una accanto all’altra.
Ecco dov’era la prima.
E vicino c’era la seconda.
E poi le vie della carità portano altrove, in Piazza di Santa Maria degli Angeli.
C’è un’edicola, ormai vuota, un tempo qui venivano i devoti genovesi di questi caruggi.
Ora c’è un cantiere, certo questo angolo non è in buone condizioni.
E c’era qui una piccola cassettina, sotto c’è una piccola lapide sulla quale si leggono le parole: ELEMOSINA NRA SIGNORA.
E ancora, la via della carità conduce in un altro luogo, in Vico Indoratori.
All’angolo della casa Natale di Santa Caterina da Genova, questo palazzo che ospitò una donna buona e dedita agli altri.
E anche qui troviamo un’edicola.
E sì, il vano che ospitava la cassetta bisogna proprio cercarlo, è nascosto dietro il palo che regge un segnale stradale.
Eppure c’è, un tempo cadevano qui monete destinate ai meno fortunati.
L’immagine che segue è l’ultima di questo articolo ma la mia ricerca di tesori nascosti in quegli antichi caruggi ancora non è terminata e ancora mi porterà laggiù, sulle strade della carità.
Interessante articolo. 🙂
Grazie Hartina, benvenuta!
Ma come hai fatto a scovarle?!? Si vede che vai in giro con il fiuto di una vera detective!…scommetto che molti genovesi passano da quelle stradine tutti i giorni e non notano niente. È proprio vero che per vedere bisogna saper guardare! Bacioni
Hai visto che meraviglia, Viv? E’ una vera e propria caccia al tesoro, difficile notarle, ci vuole attenzione.
E non ho ancora finito, sai?
Bacioni carissima!
Che ricerca interessante, non ho mai notato se qui a Milano c’è qualcosa del genere. Io non ci ho mai fatto caso, ma adesso terrò gli occhi aperti.
Cerca, cerca! Chissà, potresti avere delle sorprese anche tu!
Incredibile quanti piccoli tesori e pezzi di storia si possano incontrare passeggiando per Genova. Quante cassette ancora ci sono e pensare che importanza hanno avuto nel sostentamento delle fasce deboli.
Un abbraccio!
E’ vero ed è una soddisfazione trovarle!
Un bacione cara E.!
io sn una di quelle genovesi che quando vengono in centro non hanno mai notato queste preziose chicche…meno male che ti ho incontrato… mi arricchisci sempre con i tuoi post. GRaZIE! ♥
Hai visto che meraviglia? Vai a fare un giro nei caruggi anche tu!
Un segugio. Non sei una ragazza “normale” Miss Fletcher: di nome e di fatto!
Ed ora mi gusto a ritroso gli ultimi tuoi post.
Bacetti Susanna
Haha! Segugio non me l’aveva detto mai nessuno!
Bacetti a te amica mia!
A volte anche un angolino dimenticato delle nostre città, davanti al quale passiamo di fretta tutti i giorni, nasconde delle storie interessantissime. Brava Miss Fletcher che ce le fai notare! 🙂
E’ vero, dovremmo essere più attenti.
Grazie carissima!
Sei veramente bravissima,si vede che sai vedere e non solo guardare…io avevo visto solo quella di S.Pietro vicino a Banchi….Grazie ancora per questa e per gli altri racconti e buona giornata….
E adesso puoi farti un tour nei caruggi e andare a vedere tutte le cassettine, no? Grazie delle tue belle parole!
Cara Miss. hai scelto un’altro agomento toccante che dimostra la grande sensibilità che aveva il popolo genovese verso i poveri, in un periodo in cui la ricchezza era nelle mani di pochi.
Le cassette che ci hai postato sono una testimonianza importante della nostra storia, che insieme alle grandi opere di beneficienza sorte a Genova per grazia di molti filantropi ci rendono ancora oggi orgogliosi della nostra amata città.
Brava mi stupisci sempre.
Eugenio
Carissimo Eugenio, questo è uno degli argomenti che mi è particolarmente caro.
E non ho ancora finito, no.
Grazie di cuore, ti abbraccio!
che bello questo tuo articolo! non avevo mai notato le cassette delle elemosine mi sento colpevole cammino con glli occhi bendati senza guardare senza vedere . grazie per provare ad aprirmi la mente alle cose belle della mia citta. Piccola nota : non sono poi cosi avari i genovesi… eh che ne dici ? ciao miss Fletcher buona giornata
E no che non siamo avari, proprio no!
Gabriella, sono contenta che ti sia piaciuto questo articolo.
E non è ancora finita!
Un bacione!
Purtroppo la mia casa non dà sulla strada, altrimenti ne piazzerei una anche io.
Haha, questa è buona! Solo tu potevi scrivere una cosa simile!
Sei un segugio, una cacciatrice di tesori nascosti e a noi li regali. Grazie
Ehi, che bello cacciatrice di tesori nascosti!
Grazie carissima!
Genova, a discapito di quanto si creda, era una citta’ devota e sollecita verso i meno fortunati. Lo faceva in silenzio, con queste cassette anonime, con discrezione. Miss, perche’ non ci racconti la storia del lotto, u semenaiu, inventato per dare la dote alle ragazze povere?!
Ah, quella è una storia assolutamente da raccontare, hai ragione Rita!
Bacioni!
Ma guarda, quante cose si imparano passando di qua.
Stefy
Grazie Stefy, contenta che ti sia piaciuto.
Un bacione!
Ma io non capisco………..sarebbe ancora cosi’ bello vederle ancora nella loro posizione originale!!!!Perchè le hanno tolte?!!!!Comunque io passando e vedendo quei buchi non avrei mai immaginato che ci fossero delle cassette per le elemosine!!!Come al solito me lo hai fatto scoprire tu!!!!
Io non so se le abbiano tolte o se qualcuno le ha sottratte.
In ogni caso i buchi ci sono eccome, oggi ne ho trovati degli altri, sono felicissima!
Che percorso bello e insolito! Sai davvero scorgere ciò che solo pochi notano. 🙂
Grazie carissima!
Ci credi che non sapevo di questa cosa? Non le avevo mai viste!
Una bacio ;*
Hai visto che spettacolo, Cla? Bacio a te!
Nemmeno io le avevo viste prima d’ora! Post super interessante 😉
Che peccato che di molte restino solo i buchi… e’ come se con le cassette avessero strappato via anche un pezzettino di storia : continua a tramandarcela, ti prego!
E’ un peccato davvero cara Sainza e io non ho ancora finito di parlarne, ho fatto altre bellissime scoperte nel frattempo!
Ormai ne restano poche… Peccato…
Un saluto Miss
Un peccato davvero!
Un saluto a te, caro!
Questo è bellissimo, mi crogiolo nella mia ex ignoranza,ora mi hai fatto un dono prezioso ulteriore conoscenza della ns. bella città, e della sua storia ,io le Edicole le credevo fine a se stesse votive e basta,come tante in giro per l’ Italia, ma noi zeneisi siamo unici, e palanche devono fare la loro parte in solido nelle cassette sotto l’Edicole, anch’io sono cosi se passo sotto l’ edicole attive farò lo stesso.Grazie Miss!!!!:)))
Grazie caro Pino, le edicole e le cassette dovrebbero essere rivalutate, ne ho trovate anche altre come queste, c’è solo l’alloggiamento nel muro e nessuna cassetta, non so quante persone sappiano cosa c’era un tempo su quei muri….un abbraccio a te carissimo, grazie di cuore!
Grande Miss, una ricerca molto molto interessante! ❤
E anche divertente mia cara, un bacione a te!
interessante rassegna, Miss… nelle cavità dove mancano le cassette, io ci vedrei bene dei porcellini rosa…
Eh Sergio, che usanze perdute!
Mi chiedevo da sempre cosa fossero quei “buchi” nel muri. Nessuno ha mai saputo rispondermi. Ora lo so! Grazie Miss, questo è uno splendido regalo di Natale ❤ ❤ ❤
Grazie a te cara, sono felice di aver soddisfatto una tua curiosità!