Giuseppina Grillo, la bambina che amava i fiori

Questa è la storia di una bambina e tutti voi dovreste conoscere certe cose di lei.
Giuseppina Grillo indossa una vestina leggera orlata di pizzi delicati, al collo porta una collanina con un Crocifisso, i suoi capelli setosi sono raccolti in boccoli ordinati.

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E una trina sottile copre le sue ginocchia, i suoi stivaletti sono fermati da una nappina.

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Ha un grande fiocco sulla schiena, vezzo delle bimbe del suo tempo.

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Quante cose non sappiamo di lei, bimba perduta di un secolo fragile.
Forse Giuseppina a volte metteva il ditino nel barattolo dello zucchero?
E quando stava seduta dondolava le gambe avanti e indietro come spesso fanno i più piccini?
Amava le fiabe? E qual era la sua preferita?
Scriveva con una calligrafia compita e tondeggiante e magari nel suo libro di scuola teneva un fiorellino essiccato?
Quante cose non sappiamo di lei, di lei è rimasta l’immagine di eterna bambina, così la ritrasse lo scultore Giovanni Scanzi autore di molte mirabili opere situate al Cimitero Monumentale di Staglieno.

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E di Giuseppina Grillo, appartenente ad una abbiente famiglia genovese, hanno lasciato memoria celebri autori che scrissero le epigrafi incise sulle sua tomba.
È lei stessa a parlare nelle parole lasciate da Aleardo Aleardi, Giuseppina consola gli affranti genitori.

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E racconta di lei Niccolò Tommaseo, tramandando ai posteri il ricordo del suo breve cammino terreno terminato nel 1874.

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Così è giunto a noi un frammento dei dieci anni di questa bambina: con la mano tiene un lembo della sua gonna, ancora continua a raccogliere i fiori tanto amati.

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Insieme a lei riposa una componente della sua famiglia, penso che sia la nonna citata nell’epigrafe di Aleardi.

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Questa bambina sfortunata ebbe un destino comune ad altri piccoli vissuti in quella sua epoca nella quale non c’erano cure per certe malattie, il suo visetto dolce è così adombrato da un velo di tristezza.
Tutti i suoi giorni in uno sguardo, tutti i suoi pochi anni in un sospiro che si affievolisce lentamente.

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Ricordatevi di lei e dei suoi petali profumati, dei suoi tratti immortalati da Scanzi.
Rammentate il suo nome e la sua storia, molto presto tornerò a scrivere della sua tenerezza perduta, la sua tragica vicenda ha un seguito che merita di essere raccontato.
Ritta nella sua grazia armoniosa, nel suo leggiadro candore, per sempre bambina.

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Il suo nome è Giuseppina Grillo, lei è la bambina che amava i fiori.

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23 pensieri riguardo “Giuseppina Grillo, la bambina che amava i fiori

  1. Cara Miss, grazie per questo bellissimo articolo. Io credo che Giuseppina avrà di sicuro intinto il ditino nello zucchero e molto amato la natura attorno a lei.. Il suo ritratto è bellissimo e struggente. Staglieno non finisce mai di incantare. Bacio raf

    1. Cara Raf, come sai a Staglieno sono purtroppo numerosi i monumenti alla fragilità dell’infanzia, di Giuseppina desideravo scrivere da tanto tempo e ancora leggerai di lei, doveva essere davvero una bambina bellissima.
      Un abbraccio a te, cara, grazie.

  2. Miss, quelle domande fra la terza e la quarta foto sono dolcissime esattamente come le sembianze scolpite nel marmo…

  3. Povera piccola Giuseppina. Che grazia ed eleganza le statue di Staglieno: non finiranno mai di colpirmi per la loro leggiadra finezza.
    Un abbraccio e buon inizio di settimana, cara Miss Fletcher
    Susanna

  4. Quanta tenerezza in questo monumento funebre…persino la retorica d’altri tempi è addolcita dallo sguardo garbato e dalle movenze aggraziate di questa bimba.
    Ma com’è che non ce l’avevi ancora mostrata? Staglieno non finisce di stupire! Bacioni😘

    1. In realtà ho queste foto da diverso tempo, sai, ho aspettato di trovare le parole giuste per pubblicarle.
      Lei è dolcissima, ha una grazia tutta speciale.
      Un bacione a te Viv, buona giornata.

  5. Senza parole. La tua capacità di narrare è meravigliosa ed ogni volta mi fai commuovere.
    Dolce bimba dalla veste legata dal fiocco in vita.
    Dolce bimba che amava i fiori ed era sicuramente piena di sogni, là, sotto i suoi boccoli.
    Dolce bimba strappata troppo presto a questi sogni.
    Dolce miss, grazie per avercela restituita.
    Emanuela

      1. ah ok…come ci si arriva al porticato superiore? ho visto la parte inferiore e di quella superiore non sono molto pratica, tra l’altro ho problemi con le strade in pendenza mi danno un pochino di vertigini. Ho visto però che c’è anche un bus interno…grazie!

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